Il sindaco Pozzallo Roberto Ammanuta da tempo chiede attenzione sui continui sbarchi dei migranti che si rendono esplosiva la stuazione dell’hotspot spesso al collasso. Per circa una settimana nessuno arrivo è avvenuto sull’isola di Lampedusa a causa delle condizioni metereologiche avverse, ma si è trattata di una breve pausa e non appena il tempo lo ha permesso, sono arrivate migliaia di persone in cerca di una sistemazione. Anche il comune di Pozzallo si è trovato ad accogliere centinaia di migranti, nonostante la precarietà e l’insicurezza del contesto.
Ed è proprio su questi aspetti che il primo cittadinosi è voluto soffermare nel corso della nostra intervista esclusiva, lanciando un appello al Ministero degli interni sulla situazione che il paese si trova a vivere anche in termini di condizioni igieniche-sanitarie.
Sindaco Pozzallo sugli sbarchi, nuova stagione tra precarietà e insicurezza
Dopo gli ultimi sbarchi e trasferimenti avvenuti nel comune di Pozzallo, come state gestendo la situazione?
“Stiamo vivendo questa nuova stagione, così come ho detto più di una volta in comunicati stampa, con molta precarietà e insicurezza. Significa che c’è un turnover più lento, nel senso che nell’hotspot si rimane per più tempo e quindi gli immigrati vanno in giro per la città, non si sono mai verificati episodi di intolleranza perché questa è una città con una consolidata cultura dell’accoglienza. Poi in questi ultimi giorni ho avuto tanta preoccupazione per le persone che arrivano da Lampedusa senza aver effettuato il tampone Covid e in condizioni di precarietà, senza kit, tuta, scarpe e indumenti. Quello che manca è quello che accadeva nei mesi passati, un accordo con il Ministero degli interni che assolutamente non c’è, mentre prima era molto più solido. Fortunatamente, abbiamo una prefettura che coordina abbastanza bene, però, insomma, arrivano persone da Lampedusa e il sindaco non sa nemmeno se queste sono affette da Covid. Questo è un fatto che determina un minimo di insicurezza e siccome bisogna fare sempre prevenzione, cioè bisogna sempre rassicurare i concittadini e io attualmente non sono in grado di farlo perché non ho nessuna notizia”.
L’amministrazione ha delle linee guida da seguire?
“Quando c’è uno sbarc, c’è un meccanismo consolidato, io direi quasi svizzero, con una serie di regole da seguire. Ora, questo meccanismo è un po’ saltato, non funziona come funzionava fino a qualche mese fa. Se poi ci fossero più Forze dell’Ordine in più sarebbe cosa più gradita”.
Lo sfogo del primo cittadino
“Il problema è che questa è sempre stata una città che ha avuto una straordinaria cultura dell’accoglienza, che abbiamo sempre saputo coniugare. E’ vero che ci sono i diritti inalienabili della vita, dell’umanità che devono essere rivolti a chi viene accolto, ma esistono anche i diritti di chi accoglie, della gente e del territorio che vuole un minimo di rassicurazione. A me sembra che questo sia un meccanismo un po’ saltato ed è un fatto che non ritengo positivo”.
Sapete se ci saranno altri sbarchi in questi giorni?
“Non sappiamo nulla, all’improvviso lo sapremo. E’ tutto precario, questo perché la questione è molto complicata e si verificano sempre più sbarchi”.
L’appello al Ministero degli interni
In conclusione, il sindaco di Pozzallo ha voluto lanciare un appello al Ministero dell’Interno sottolineando il fatto che il fenomeno migratorio è molto complesso e non dipende dalla politica ma da altri fattori, vi è una politica internazionale che lavora per questo.
“Non può essere affrontato a livello di propaganda per conquistare qualche voto in più. Noi siamo la città di Giorgio La Pira, l’uomo che prima di tutti affrontò questo tema più di mezzo secolo fa, questi problemi si impostano in maniera seria, con una politica estera seria, non con la visita lampo che si fa in un paese, con dei contributi economici che dipendono dai territori africani. Insomma ci sono questioni molto più complesse che non dipendono da me sindaco e non si possono affrontare con un decreto Piantedosi che si è dichiarato assolutamente inefficace”.