Selen ricorda Rocco Siffredi. Di per sé non ci sarebbe nulla di riguardevole, entrambi sono stati attori del porno ed hanno anche collaborato su qualche set. A far discutere, però, sono le dichiarazioni stesse della donna che gettano il porno star in una luce ben diversa da quella in cui siamo abituati a vederlo. Dopo tanto tempo fuori da quel mondo, Luce Caponegro ha trovato il giusto distacco per tornare ad analizzare il suo passato e le persone che ne hanno fatto parte ma non sempre i ricordi restituiscono immagini positive. Ecco cos’ha detto sul “re della patatina”.
Selen ricorda Rocco Siffredi, le dichiarazioni
Contrariamente all’immaginario collettivo, non tutti i porno star vanno d’accordo. Su di lui così dice Luce in una recente intervista:
“La storia dell’amore a tre l’ha inventata per screditarmi. Io mi faccio chiamare come mi piace, sono Luce e sono Selen, che è il mio nome più noto, non tutti mi conoscono col nome di battesimo. Siccome parliamo di spettacolo e di comunicazione, per essere più incisiva devo raggiungere il numero più ampio di persone. Luce e Selen, lo ripeto, sono la stessa persona.”
Poi sgancia la bomba rivelando un retroscena choc su Siffredi:
“Ama le donne? Non le ama e non le odia: le utilizza. Con lui ho fatto il mio secondo film. La sera prima di girare, dato che eravamo giovani e con gli ormoni a mille, abbiamo fatto l’amore. Non è andata bene, lui dopo aveva delle scene e non voleva stancarsi. La sera a cena, davanti alla troupe ho detto, speriamo che domani andrai meglio. In quel film ero una ricca signora che andava a cavallo, lui era il mio maggiordomo. Gli chiedevo di preparare il bagno al rientro della mia cavalcata, Rocco prese il frustino con cui doveva accarezzarmi e mi diede una frustata così forte che dovettero fermare la scena. Quell’episodio mi traumatizzò. Non ho più voluto lavorare con lui.”
Ora Selen è in una nuova vita tutta da scrivere che è ben felice di raccontare ai suoi fan.
Come vive oggi
Luce Caponegro si descrive così:
“Sono in una fase di equilibrio. Dopo quindici anni di castità, in cui ho fatto unicamente la mamma di mio figlio Gabriele che considero il dono più grande ricevuto nella vita, mi sento libera di tornare a fare l’amore, anche se può non nascere dal sentimento ma da un’intesa di simpatia e di intelletto. C’era una componente di esibizionismo nel fare sesso davanti a una cinepresa? Sì, certo, ma ho vissuto di estremi. In realtà sono timida, da quando ho smesso mi concedo pochissimo, non è facile venire a letto con me, ho uomini che mi hanno corteggiata per anni. Ma sono orgogliosa di quello che mi ha detto di recente una donna, e cioè che emano sensualità anche se porto un maglione a collo alto. Quando mi sono riallineata con me stessa, ho deciso che dovevo entrare in una nuova fase della mia vita.”
Una vita nuova che però strizza l’occhio ancora l mondo dello spettacolo:
“Mi stanno arrivando tante proposte. Tornerò a lavorare nello spettacolo, penso a un programma di estetica e benessere dove mi piacerebbe diventare una moderna Rosanna Lambertucci; penso a un talk in cui faccio delle interviste a tavola, si potrebbe intitolare ‘A cena con Luce’; penso anche a un programma di eros e cucina. Poi ho due desideri. Mi piacerebbe che il cinema mi chiamasse per una parte non sexy, non mi sentirei più a mio agio, e vorrei partecipare a Ballando con le stelle.”
Il libro
Per Cairo Editore è in arrivo un’autobiografia dove sarà inevitabile parlare anche del periodo in cui era la regina dell’hard:
“Sono a due terzi, mancano i capitoli che la gente si aspetta, quelli sull’hard, li voglio scrivere però ho delle reticenze nel mettermi a nudo, faccio fatica, avevo chiuso con quel mondo, devo ripensare cose a cui non vorrei più pensare. Me ne andai da quel mondo perché era cambiato il mio modo di vivere la sessualità, mi era diventato impossibile fare sesso con uno sconosciuto, dovevo rispettare me stessa come donna. Se avessi continuato sarebbe stata solo una gratificazione economica e una scelta auto referenziale. Mi sono resa conto che stava diventando una gabbia che non mi rappresentava più. Sarei diventata la macchietta di me stessa. Dovevo andare oltre.”