Secondo fonti parlamentari del Partito Democratico, potrebbe essere ufficializzata presto l’adesione di Paola De Micheli al sostegno di Stefano Bonaccini per la segreteria del partito. Le stesse fonti indicano che Gianni Cuperlo stia attualmente incontrando alcuni membri della sua mozione per decidere il da farsi. Alcune fonti interne alla sinistra del PD ipotizzano che l’ex presidente del partito potrebbe concedere la “libertà di coscienza” ai suoi sostenitori, il che significherebbe un sostegno alla mozione di Elly Schlein, considerata più a sinistra rispetto a quella di Bonaccini. Ad incentivare questa pista, per Cuperlo, è lo statuto del Pd. Si legge:
Ai candidati alla carica di segretario nazionale non ammessi alla votazione, i quali rinuncino a sostenere altre candidature ammesse, è riconosciuto il diritto a nominare un numero di persone pari a due, di cui un uomo e una donna, per ogni punto percentuale di voti ottenuti, su quelli validamente espressi, in occasione della consultazione preventiva tra gli iscritti, purché abbiano ottenuto un numero di voti pari almeno al cinque per cento di quelli validamente espressi.
Questo a patto di aver ottenuto almeno il 5% nelle primarie nei circoli. Paola De Micheli, ferma al 4%, perde ipso iure il diritto di tribuna ed è pronta a convergere su Stefano Bonaccini. Gianni Cuperlo, che invece parte dall’8%, potrebbe schierare 16 delegati se dovesse decidere – come sembra – di non schierarsi né con Bonaccini né con Schlein. L’ex Presidente del Pd, pubblicamente, ha precisato la sua posizione in questi termini:
L’altra volta ero arrivato secondo, quindi un po’ peggio, è stato giusto farlo, non ero convinto delle altre proposte. Stasera – ha detto a Rai Radio1 faremo una grande assemblea insieme a coloro che mi hanno votato. Ho preso circa 12 mila voti e decideremo chi sostenere
Tuttavia, niente che possa ribaltare sostanzialmente l’esito del voto. Bonaccini è avanti dopo la votazione nei circoli ma nei gazebo, dove potranno recarsi a votare iscritti e non iscritti al Pd, Schlein dà l’impressione di essere più forte. L’esito, nonostante il vantaggio cospicuo del Presidente dell’Emilia-Romagna, è tutt’altro che scontato. dipenderà in gran parte dall’affluenza ai gazebo e la situazione potrebbe cambiare se molti non iscritti al partito parteciperanno al voto. Questa è una strategia su cui la candidata Schlein sta puntando molto. Tuttavia, gli esponenti che sostengono Schlein temono la capacità di mobilitazione dei governatori del Sud, come Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, che hanno ufficialmente appoggiato Bonaccini. Per questo motivo, Elly Schlein sta incoraggiando i suoi sostenitori a fare una campagna “porta a porta” per convincere amici e parenti ad andare a votare per lei, con l’obiettivo di convincere ognuno di loro a portare con sé dieci o venti persone. In questo modo, Schlein ritiene che sia possibile vincere la competizione per la segreteria del Partito Democratico.
De Micheli verso Bonaccini, ma il sostegno a Schlein non manca
La convergenza di De Micheli e la non convergenza – per ora – di Cuperlo premia Bonaccini e punisce Schlein. Ma quest’ultima continua a godere di consenso nelle aree più a sinistra del Pd. Andrea Orlando ribadisce quanto la partita sia aperta:
Mi sento di dire – ha detto a La 7 – che l’esito delle primarie non è così scontato, specie dopo il risultato dei circoli. La presa territoriale di Bonaccini è risultata meno forte di quello che ci si aspettava. Io penso che in questo momento il profilo di Schlein è in grado di aprire un varco con pezzi di società con cui abbiamo difficoltà a discutere.
E ancora:
Mi viene da sorridere rispetto a un partito che ha 150 mila iscritti e in cui si parla ancora di apparato. Quale serebbe l’apparato, un pezzetto minoritario dei gruppi parlamentari? Io credo che sia una discussione da fare seriamente quella sulle responsabilità che hanno portato alle sconfitte. Qualcuno mi ha attribuito le sconfitte in Lazio e Lombardia, dove non ho partecipato minimamente