È morto lunedì 21 febbraio 2023, all’età di 101 anni, nella sua abitazione di Ascoli Piceno, Harry Shindler causa morte. Era stato nominato membro dell’Ordine dell’Impero Britannico per il suo impegno nel recupero della memoria degli anni che hanno portato alla libertà dell’Europa.

È morto Harry Shindler, causa morte, vita privata, moglie, figli

Shindler viveva a San Benedetto del Tronto e recentemente aveva portato a termine la campagna per il riconoscimento del diritto al voto dei 5 milioni di inglesi residenti all’estero, con l’approvazione della ‘Legge Shindler‘. A chi si chiede come sia possibile riempire una vita lunga centodue anni, ha risposto il romanziere lungo questo secolo. La sua storia è stata colma infatti di storie, di affetti, di guerre, di avventure, di battaglie per i diritti e non aveva ancora finito.

Harry Shindler è stato l’ultimo soldato inglese sbarcato ad Anzio ancora in vita, e se ne è andato con il sorriso irresistibile che aveva quando recitava le sue barzellette in classico humor britannico.

Harry Shindler, la causa morte è da attribuire probabilmente a una conseguenza naturale. Fino a pochi giorni fa era autonomo e lucidissimo, e pensava già a organizzare il suo prossimo compleanno.

Il laburista inglese era nato nel 1921 a Londra, nello stesso quartiere di Charlie Chaplin. Avrebbe compiuti 102 anni il prossimo luglio. “Portavo il sacco di carbone per riscaldare la casa, ancora ricordo la nebbia di fuliggine che rimaneva sospesa nelle stanze per tutto il giorno“, tale sua narrazione riportava a un’infanzia dickensiana. Da giovanissimo l’avrò come operaio e fu impegnato anche nel sindacato. Seguiva il calcio e tifava per l’Arsenal. Tra i suoi tanti vissuti, l’irrompere della guerra che ha segnato la storia del Novecento. Ecco cosa disse a riguardo: “Come tutti i giovani ero pacifista, ma quando ho capito per cosa si combatteva in Europa non ci ho pensato due volte ad arruolarmi“.

Durante la guerra Harry era iscritto al Workers’ International League e al Revolutionary Communist Party (1937), e per questo veniva controllato dai servizi segreti che avevano paura facesse proselitismo filocomunista tra i soldati. Di questo è venuto a conoscenza soltanto pochi anni fa, confessando che quando era nelle retrovie della Napoli liberata, incontrava i comunisti italiani reduci dal confino per raccontargli l’esistenza dei sindacati e delle democrazie parlamentari: “Ma quando ho capito che c’era chi voleva continuare a combattere anche dopo la guerra nel nome di Mosca, sono diventato un semplice labuorista“.

L’amore per Anzio e il ricordo la conoscenza con Roger Waters dei Pink Floyd, figlio di Eric Fletcher Waters

Lo sbarco di Anzio resta nella vita di Harry uno spartiacque: “Per tanti anni, a guerra finita, mi svegliavo improvvisamente nel buio della stanza a casa, pensando di essere a bordo della nave che ci portava verso la pioggia. Non ho mai scritto un diario in quei giorni perché pensavo che, tanto, sarei morto all’indomani“. Per quattro mesi, viveva con il fiato della morte sul viso, coi nazisti che sparavano dai Colli Albani. Poi la liberazione di Roma e le battaglie risalendo l’Italia fino alla sconfitta del nazifascismo. Il suo vissuto si è trasformato in testimonianza perenne, tanto da essere soprannominato “Cacciatore di ricordi“. Sul comune laziale disse soltanto lo scorso anno: “Anzio è la mia seconda casa. Ho passato tutta la mia lunga vita a tramandare ai giovani le atrocità della guerra, e continuerò a farlo finché ne avrò la forza. Non dobbiamo mai dimenticare l’orrore, la morte e la disperazione a cui porta la guerra“.

Una volta sposato, Harry Shindler si è trasferito in Italia, a San Benedetto del Tronto: “Quando non ci saremo più noi che abbiamo partecipato personalmente alla liberazione dell’Europa dalle dittature, le nostre parole ingialliranno nelle pagine dei libri e sarà più facile distorcere la storia“. Il suo impegno è divenuto negli anni della vecchiaia una vera missione, una sorta di archeologia della memoria, che ha portato a onorare anche le storie di persone sconosciute. Come un paziente detective, si è fatto forza e ha cercato documenti, testimonianze, sepolture, riempiendo i vuoti delle famiglie dei dispersi in missione. Questo lo ha portato a ottenere la nomina di membro dell’Ordine dell’Impero Britannico, onorificenza tra le più prestigiose assegnate dalla monarchia.

Nella sua esistenza anche la presenza del fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, con il quale ha avuto a che fare riempiendo il vuoto esistenziale della perdita della perdita in guerra del padre di quest’ultimo. Rintracciò anche il punto esatto della campagna pontina dove Eric Fletcher Waters perse la vita, colpito dal fuoco dei carri armati nazisti. Il papà di Roger Waters cadde ad Aprilia nel febbraio 1944. I due si incontrarono per la prima volta proprio in quel luogo, in occasione dell’inaugurazione del monomero in zona Riserva Nuova, dedicato alla memoria di Eric Waters e a tutti i soldati senza nome.

4 GIUGNO: INAUGURATO MONUMENTO AI CADUTI DELLA LIBERAZIONE DI ROMA epa00731602 A British millitary representitive lays a wreath at the memorial in Venice Square, Rome, Sunday 04 June 2006, in memory of people who died during the liberation of Rome from the Nazi-Fascism. The bronze relief, by italian sculptor Alessio Paternesi shows a woman kissing a soldier offering flowers. The war monument has been sponsored by a committee whose chairman, Giuseppe Mannino, is one of the outgoing town councillors. The monument has been placed in the garden of Venice square in the place where there was already a plaque commemorating the same event. The monument will be unveiled during the 62nd anniversary of the Liberation at the precence of British soldier Harry Shindler, who took part in the Liberation of the Italian capital. EPA/MARTINA CRISTOFANI EPA/MARTINA CRISTOFANI

Il ricordo dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e di Edward Llewellyn

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – ANPI, tramite il proprio profilo Facebook lo ha omaggiato con una foto e un suo ricordo: “Salutiamo, con riconoscenza, il veterano inglese Harry Shindler, 102 anni, che nel 1944, poco più che ventenne, sbarcò ad Anzio con tanti altri ragazzi per liberare l’Italia dall’orrore del nazifascismo. Indimenticabile il suo impegno e la sua presenza per la Memoria????“.

Oggi, l’ambasciatore britannico a Roma, Edward Llewellyn ha espresso la sua gratitudine per quest’uomo: “Ha lavorato instancabilmente per garantire che i sacrifici dei suoi compagni non fossero dimenticati. Grazie agli italiani per averlo portato nel cuore“.