L’Agenzia delle Entrate controlla il canone RAI? Chi rischia il controllo sull’omesso pagamento del canone RAI? Quali sono le possibili conseguenze dell’accertamento del fisco? Esistono dei casi contemplati dalla normativa che permettono di non pagare il canone RAI.
Se il contribuente non rientra nei requisiti che portano all’esonero dal pagamento della tassa televisiva, l’omesso pagamento porta l’Ente impositore a trattare l’argomento come evasione fiscale.
Un conto è la tassa del canone RAI, un’altra cosa è la violazione delle norme di legge al fine di non pagare una tassa.
L’Agenzia delle Entrate controlla il canone RAI? Ecco come
L’Agenzia delle Entrate apre i controlli sulla tassa statale, in quanto è di questo che parliamo. Poche persone considerano il canone RAI come una tassa riscossa e controllata dall’Amministrazione fiscale.
Il vero problema, è che tutt’oggi il canone RAI è (forse) la tassa più contestata dagli italiani, il pagamento dell’onere viene imposto come atto dovuto nella fornitura della luce.
Fortunatamente, a riequilibrare la questione alzando il polverone sull‘incostituzionalità del pagamento in bolletta, è intervenuta la Commissione Europea. Per questo, dal 2024 il canone Rai dovrebbe essere tirato fuori dalle bollette della luce.
Sicuramente, non sarà eliminato, ma entreranno in gioco altre modalità di pagamento.
Una parentesi doverosa, considerando che i cittadini pagano la tassa televisiva non per l’uso della tv, ma bensì, per la sola “detenzione” dell’apparecchio televisivo.
Al fisco non interessa se la tua tv non funziona o non hai il tempo per guardarla, se possiedi una tv che non si connette a Internet, un modello vintage di quelle che non si usano più, ebbene, devi pagare il canone RAI, se non rientri nei requisiti che portano all’esenzione dalla tassa.
Il fisco può verificare la regolarità dei pagamenti e in presenza di omesso versamento della tassa televisiva, trasmette gli atti alla Riscossione che inizia le procedure di recupero del credito inviando al contribuente la cartella esattoriale.
In sostanza, se non paghi non ti salvi, anzi aumentano i costi grazie all’applicazione di interessi, sanzioni e aggio.
La buona notizia, riguarda la prescrizione dei debiti fiscali, infatti il canone RAI si prescrive dopo 10 anni, se non viene notificato alcun atto interruttivo della prescrizione.
Come l’Agenzia delle Entrate verifica pagamento canone RAI?
Per il fisco scavare nei dati per beccare l’evasore è facilissimo, con l’incrocio di due elementi: banche dati e utenze elettriche.
Per questo, se l’Agenzia delle Entrate scova il furbetto del canone RAI, questi sarà tenuto a corrispondere la tassa TV, gli interessi e le somme arretrati, oltre sanzioni e all’applicazione di altre spese.
Nell’ipotesi, invece, di dichiarazione mendace, dunque per coloro che per non pagare la tassa dichiarano di non avere una tv in casa, scatta il recupero delle somme dovute per la tassa televisiva, con l’aggiunta di interessi e quant’altro. Non solo.
Si rischia una denuncia penale per falsa dichiarazione resa da un soggetto ad un pubblico ufficiale.
L’Agenzia delle Entrate può avviare dei controlli a campione o dall’incrocio dei dati riscontrare delle anomalie che portano alla presunzione di evasione.
Controllo canone RAI possono entrare in casa?
Se il contribuente ha dichiarato di non avere la tv, ma invece, la possiede potrebbe rischiare un controllo nella propria abitazione. Tuttavia, per subire un controllo dalla Guardia di Finanza occorrono le disposizioni del giudice, quindi una prassi burocratica non impossibile, ma sicuramente abbastanza lunga.
Evadere la tassa televisiva non è tanto facile come un tempo, quando i contribuenti sviavano il pagamento del canone RAI.
Se non possiedi una tv, ma hai un contratto luce intestato, dovresti presentare il modello di dichiarazione sostitutiva del canone RAI, entro il 31 gennaio 2023.
In questo caso, con la comunicazione all’Agenzia delle Entrate viene richiesto l’esonero totale del valore di 90 euro annui, mentre si applica quello parziale per coloro che non presentano la dichiarazione entro tale data, quindi per 45 euro.
In sostanza, l’Agenzia delle Entrate dispone di un apposito modulo per due modalità di esenzioni, quali:
- per la non detenzione dell’apparecchio televisivo;
- over 75 anni di età.