La separazione veloce, in quest’ultimo periodo, è un tema di grande discussione. Si parla spesso, infatti, della durata dei processi di separazione tra moglie e marito, anche alla luce delle tempistiche burocratiche che, ormai da sempre, caratterizzano la farraginosità del Belpaese. Carte da firmare, incontri davanti al giudice e istanze da curare anche alla luce della presenza di eventuali figli. Per questo motivo, in vista dei prossimi mesi, si prevedono delle nuove misure per quanto riguarda le separazioni veloci.

Tra dieci giorni, il primo marzo 2023, entreranno in vigore le nuove norme che regoleranno la separazione e il divorzio, introdotte con la riforma avviata dall’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia. L’obiettivo del governo precedente, anche alla luce del recente insediamento del nuovo esecutivo, è stato quello di velocizzare le pratiche del divorzio e della separazione, prevedendo l’istituto della cosiddetta “separazione veloce”. Meno tempo, dunque, ma il controbilanciamento resta quello legato ad eventuali garanzie che, con una durata maggiore, ci sarebbero e non sarebbero neanche poche.

“Ad oggi c’è ancora molta confusione in merito a questa complessa riforma, che, almeno sulla carta, sveltirà di molto i processi. – commenta la avvocata Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Occorrerà molto più personale, sia di cancelleria, sia della magistratura, e molta specializzazione dei giudici. L’auspicio è che non si vada a penalizzare la correttezza della decisione finale in nome di una maggior celerità dei processi, poiché si tratta della vita di persone, e di minori in particolare”. 

Separazione veloce: tutte le novità

Per la separazione veloce incombono molte novità per chi comincerà il processo di separazione e divorzio a partire dai primi giorni di marzo 2023. La principale novità è quella che riguarda la documentazione, visto che con un unico atto si potrà richiedere separazione e divorzio giudiziale. Una procedura in meno, dunque, anche se per l’atto è richiesta maggiore completezza. Nel documento devono essere presenti simultaneamente domanda, eccezione, prova e richiesta riconvenzionale da subito. Inoltre, per poter ottenere il divorzio, la sentenza di separazione sullo status dovrà essere passata in giudicato.

Si aggiunge anche un altro tassello legato alla convivenza, che dovrà essere necessariamente ininterrotta. Questo per vagliare quel filo di continuità che lega i coniugi ancora non separati. Inoltre, l’udienza del giudice dovrà tenersi entro tre mesi e dovrà essere previsto l’ascolto dei figli, che diventa dunque obbligatorio. L’elemento legato alla prole, dunque, diventerà essenziali ai fini dello sviluppo processuale e assurgerà al rango di completezza giuridica.

Novità anche dal punto di vista del ricorso introduttivo, con la parte che dovrà depositare un piano genitoriale con gli impegni quotidiani dei figli e le attività (il giudice potrà sanzionare il genitore che non ottemperi a quanto stabilito dal piano, una volta accolto) e allegare la situazione reale patrimoniale ed economica degli ultimi tre anni (in caso di omissioni sono stabilite sanzioni e il risarcimento del danno). Insomma, tanti passi per agevolare una separazione veloce.