Terremoto Turchia neonata adottata. E’ sopravvissuta al terribile terremoto che ha colpito la Turchia il 6 febbraio, ha rischiato di essere rapita ma ora finalmente sembra proprio aver trovato casa: è stata affidata agli zii, la cui parentela è stata confermata dall’analisi del DNA. “E’ una dei miei figli ora“, ha detto lo zio Khalil al-Sawadi che l’ha accolta a braccia aperte, nonostante lui e la sua famiglia siano rimasti senza una casa proprio a causa del terremoto. Stiamo parlando della neonata che è stata trovata viva e tratta in salvo, dieci ore dopo il crollo della palazzina dove viveva con la famiglia. La bambina, che era stata chiamata Aya – che significa miracolo – dai soccorritori era stata trovata viva diverse ore dopo il terremoto sotto le macerie e il video del suo salvataggio era diventato virale. I soccorsi sono riusciti ad arrivare a lei ma hanno realizzato solo pochi istanti dopo averla trovata che fosse ancora viva. E davvero devono aver pensato al miracolo, perché la piccola non solo era viva, dopo aver passato tante ore sotto alle macerie, ma perché probabilmente quella era la seconda volta, nel giro di poche ore, che veniva alla luce. Aya infatti è stata trovata ancora attaccata al cordone ombelicale della mamma che però purtroppo era già morta. Con lei sono morti il papà della piccola, i quattro fratelli e una zia.
Terremoto Turchia, la neonata salvata 10 ore dopo il terremoto porterà il nome della mamma morta
Aya è stata subito trasportata in ospedale dove ha dovuto anche superare un’altra brutta avventura. Probabilmente il fatto che il video del salvataggio ha fatto immediatamente il giro del mondo, deve aver suscitato l’interesse di qualche malintenzionato che avrebbe provato a rapirla. A salvarla è stato il direttore dell’ospedale che aveva notato delle strane attenzioni che le aveva rivolto un infermiere poi licenziato. L’uomo però si è ripresentato nella struttura sanitaria con degli uomini armati. Il capo della direzione sanitaria qualche giorno dopo, Ahmad Hajj Hassan, ha poi smentito le affermazioni apparse sui social media secondo cui si tratterebbe di un tentato sequestro. “Le accuse di rapimento sono state un malinteso. Si trattava di una questione interna all’ospedale e non aveva alcun legame con la bambina”, ha dichiarato. Tuttavia, la piccola è stata trasferita in un luogo sicuro in quanto negli ultimi giorni diverse persone si erano presentate in ospedale sostenendo di essere parenti di Aya, il che ha spinto l’ospedale a chiedere un servizio di sorveglianza. La direzione sanitaria ha deciso di agire con cautela nel processo di adozione. Fatto sta che il direttore dell’ospedale ha deciso di portare la bambina in un luogo sicuro, a casa sua in attesa che venisse adottata. La moglie del direttore l’ha presa subito in cura, allattandola anche (è diventata mamma quattro mesi fa). E oggi è arrivata una buona notizia per Aya, verrà presa in affido da uno zio di cui è stata verificata l’identità e il DNA ha confermato il legame di parentela. Molti si erano offerti di adottarla. Ora la bimba, ribattezzata Afraa con il nome della madre, si unirà ai suoi zii che hanno deciso di tenerla e crescerla con loro. Sebbene la loro casa sia stata distrutta dal terremoto e anche se la situazione è molto difficile da superare, adesso vivono a casa di alcuni parenti. “E’ una dei miei figli ora, non farò alcuna differenza tra lei e loro, perché non è rimasto nessuno della famiglia a parte lei”, ha affermato lo zio Khalil al-Sawadi, che l’ha accolta con gioia sottolineando come la piccola significhi tanto per loro proprio perché “non è rimasto nessuno della famiglia a parte lei”.