Ilaria Capua torna a lavorare in Italia. Insegnerà infatti alla John Hopkins University di Bologna che celebra oggi il 68esimo anniversario della propria fondazione con una conferenza, ‘Salute circolare: la salute del futuro’. La ricercatrice avrà l’incarico di Senior Fellow of Global Health

Perché Ilaria Capua è andata via dall’Italia?

La ricercatrice, 56 anni, originaria di Roma si era trasferita negli Stati Uniti nel 2016 dove ha diretto il centro di eccellenza One Health in Florida. Era andata in America dopo una grande delusione in Italia: era stata indagata dalla procura di Roma per attentato alla salute del Paese.

Ma cosa aveva fatto di così grave la ricercatrice? Aveva reso pubblica la sequenza del virus dell’aviaria per metterla a disposizione di altri ricercatori e quindi per dare modo a tutti gli scienziati impegnati in quel settore della virologia di poter studiare. Oggi tutti lo fanno con le varianti del coronavirus, ma all’epoca fu un gesto molto criticato.

La professoressa Capua è stata prosciolta ma intanto la sua vita è completamente cambiata: era deputata a Montecitorio e si è dimessa, poi si è trasferita in Florida e in Italia l’abbiamo vista solo in video collegamento quando durante la pandemia era interpellata molto spesso da media e istituti di ricerca per capire le evoluzioni del coronavirus che ha sconvolto il mondo.

La conferenza di oggi a Bologna 

All’evento di oggi, la Capua parlerà di ”Salute circolare” e di un nuovo metodo che deve contraddistinguere i ricercatori. L’approccio, ha spiegato al Corriere della Sera, deve essere “inclusivo e contemporaneo alle sfide del 21° secolo”.

Con la pandemia da Covid-19 si è purtroppo toccato con mano quanto la salute umana sia interconnessa ad altri sistemi del pianeta, alla salute animale e quella ambientale. E quindi quali sono le vie da percorrere? Per contrastare la crisi climatica e garantire la sicurezza alimentare e tenere la salute al centro dobbiamo accelerare l’analisi dei dati, porre obiettivi lungimiranti, cercare le strade innovative.

Spiega la ricercatrice. L’analisi dei dati, approfondisce Capua, è essenziale per affrontare il futuro: 

Usare queste informazioni generate a livello di individuo, comunità o Paese per rendere un po’ più prevedibili la salute e la malattia guardando l’insieme, così anticipando le dinamiche negative.