Omicidio Valle Aurelia oggi. Nelle scorse ore un uomo di 43 anni è stato arrestato assieme al figlio di 15 ani per l’accoltellamento di Michael Lee, il 50enne ucciso domenica sera nei pressi della stazione Valle Aurelia a Roma. La Squadra Mobile di Roma stava indagando sulla morte dell’uomo avvenuta per una coltellata inferta durante una lite tra cittadini filippini. Gli agenti erano sulle tracce degli aggressori quando il 43enne si è costituito ieri sera assieme al figlio nella stazione dei carabinieri di Tor Vergata. Il presunto assassino è stato poi sottoposto dal pm al provvedimento di fermo per omicidio volontario in concorso. Il figlio resta indagato per lo stesso reato. Si indaga per risalire agli altri partecipanti alla lite.
Omicidio Valle Aurelia oggi, svolta nelle indagini
Si è costituito l’omicida di Michael Lee Pon, l’uomo ucciso nei pressi della stazione Aurelia. Si tratta di un connazionale filippino di 43 anni. Indagato per concorso in omicidio anche il figlio di 16 anni che ha partecipato all’uccisione dell’uomo. Da subito gli investigatori avevano iniziato a mettersi sulle tracce delle persone vicine alla vittima. Lee Pon veva avuto un’accesa discussione con un gruppo di connazionali poi degenerata nel delitto. Resta da chiarire ancora il movente dell’omicidio. L’uomo è stato aggredito in strada da cinque persone. La lite sarebbe avvenuta in due diverse fasi. In un primo momento L’uomo è stato avvicinato da un gruppo di persone con le quali sarebbe scoppiata la rissa. Subito dopo, Michael è stato nuovamente aggredito nella zona di accesso alla stazione, a poca distanza da via Anastasio II. Durante questo acceso diverbio, uno dei partecipanti ha estratto un coltello e ha colpito l’uomo con vari fendenti, uno dei quali lo ha raggiunto all’addome e al cuore. Quando i soccorsi sono arrivati sul posto hanno da subito capito che le condizioni dell’uomo erano disperate. Michael Lee Pon è morto subito dopo. Gli inquirenti hanno analizzato le telecamere di sicurezza presenti nella zona, luogo di ritrovo della comunità filippina, e sentito i testimoni. Uno di loro ha riferito di aver sentito delle urla: “Abbiamo sentito delle grida, poi due uomini che hanno iniziato a spintonarsi fino a quando uno è caduto a terra e l’altro è scappato via. Erano tutti stranieri, tutti filippini. Anche l’uomo armato di coltello. È accaduto tutto in pochissimi istanti non abbiamo potuto fare nulla per quel poveretto”. Michael Lee era nato a Firenze e per motivi di lavoro si era trasferito a Roma. Dopo il suo omicidio è stato sequestrato anche il cellulare: l’obbiettivo è di accertare dai tabulati telefonici e dalla messaggeria se il 50enne ieri nel tardo pomeriggio avesse fissato un appuntamento, forse con il suo assassino.
Il precedente
Lo scorso 5 febbraio c’era stata un’altra violenta aggressione a Roma nei pressi della stazione Termini. La vittima, Arturo Luca Battisti, 46enne originario di Milano, era stato accoltellato da tre senza fissa dimora durante un tentativo di rapina. I banditi erano scappati con un bottino di 20 euro. I poliziotti si erano messi sulle loro tracce e i tre di origini marocchine sono stati arrestati. L’accusa per gli arrestati è di tentato omicidio in concorso e rapina aggravata: il pm Francesco Basentini aveva chiesto la convalida del fermo e la misura cautelare in carcere. Dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva, Arturo ora sta meglio. Lo scorso 31 dicembre una ragazza israeliana di 24 anni era stata accoltellata a Termini da un senzatetto. La giovane stava acquistando dei biglietti alla macchinetta quando è stata aggredita. L’uomo era poi scappato facendo perdere le sue tracce. A ferirla gravemente, costringendola a un’operazione in ospedale, un clochard, poi identificato in Aleksander Mateusz Chomiak.