Vittorio Bissaro, olimpionico di Rio 2016, non è riuscito poi a qualificarsi per Tokyo 2020, nonostante avesse vinto i Mondiali 2019. Il 35enne ora è entrato nel team di Luna Rossa che parteciperà alla prossima America’s Cup, edizione 2024, con il sogno di partecipare anche alle Olimpiadi di Parigi dello stesso anno, in quel caso in coppia con Maelle Frascari.

Vittorio Bissaro: “Lo spionaggio è fondamentale”

Ogni team cerca di tenere più nascosto possibile quello che fa, è sempre stata così la Coppa America. Chi è convinto di avere un vantaggio cerca di tenerselo stretto. Una buona spia fa la differenza. I contenuti media sono condivisi, ma ti basta una foto utile per vedere quello che veramente cerchi. Una sfortuna italiana è che le spie qui in Italia sono in gamba, sono velisti capaci che sanno come posizionarsi. I recon che abbiamo qui sono un italiano e uno spagnolo. Avere uno spionaggio equivalente non era purtroppo possibile

Le emozioni olimpiche

Ho avuto esperienze bellissime, ma solo la classe olimpica ti dà la possibilità di gestire il risultato fino all’ultimo. Noi velisti olimpici siamo contemporaneamente general manager, responsabili della comunicazione, preparatori della barca, atleti: siamo chiamati a mettere il nostro punto di vista su tutti gli aspetti che invece in un team di Coppa America vengono delegati su più di 100 persone. Questa è una cosa bellissima perché ti accorgi che hai un sacco di momenti per fare la differenza, mentre più il team diventa grande e più diventi specializzato. Per me è bene specializzarsi a un certo punto della propria carriera, ma nascere specializzati non ti permette di crescere. La classe olimpica è la scuola migliore che si possa augurare a un appassionato di vela