Amancio Amaro cause morte, chi era la leggenda del Real Madrid e attuale Presidente Onorario della Casa Blanca. L’ex attaccante per ben due volte Pichici della Liga, che vinse per nove volte, e vincitore della Coppa dei Campioni con la maglia del club madrileno si è spento all’età di 83 anni. Nel corso della sua carriera ha segnato ben 119 gol giocando dal 1962 al 1976 con quello che è stato definito come il grande Real in squadra con il leggendario Alfredo Di Stefano negli ultimi anni della sua carriera in un ideale passaggio di consegne. Negli occhi degli appassionati del Real Madrid c’è ancora l’immagine al centro del campo con Karim Benzema lo scorso ottobre, nella celebrazione del suo ingresso nei più grandi cannonieri di tutti i tempi con la camiseta blanca. Stasera il Real Madrid giocherà in Champions League contro il Liverpool con il lutto al braccio.

Amancio Amaro cause morte, il comunicato del Real Madrid

Amacio Amaro, nominato pochi mesi fa Presidente Onorario del Real Madrid non sono state rese note le cause della morte avvenuta ad 83 anni: “Il Real Madrid CF, il suo presidente e il suo consiglio di amministrazione sono profondamente addolorati per la morte di Amancio Amaro, presidente onorario del Real Madrid e una delle grandi leggende del nostro club e del calcio mondiale. Il Real Madrid desidera esprimere le sue condoglianze e il suo affetto a sua moglie Consuelo, ai suoi figli Oscar, Belen, Amancio, Patricia, Marcos e Claudia, a suo fratello Juan Carlos, ai suoi nipoti e a tutti i suoi parenti, colleghi e persone care”.

Chi era Amancio, la straordinaria dentro e fuori dal campo

Il fenomenale attaccante era giunto al Real Madrid nel 1962 con le stigmate del predestinato dal Deportivo La Coruna, dove in appena quattro stagioni aveva segnato 54 gol in 92 partite. Da lì è iniziato un sodalizio con il club Blanco che lo ha portato a restare tutta la vita nella capitale spagnola. Le sue annate più prolifiche sono state quelle del 1969 e 70 con la vittoria del titolo di Capocannoniere, ma era stato decisivo anche per la conquista di numerosi titoli tra cui la prestigiosa Coppa dei Campioni del 1966, 9 Campionati Spagni e 3 Coppe di Spagna. Ricordiamo che la Coppa dei Campioni del 1966 è stata l’ultima per oltre 30 anni in casa madrilena, digiuno interrotto soltanto nel 1998 nella sfida contro la Juventus. Vincente anche la sua storia con la nazionale della Spagna che vinse uno storico Europeo nel 1964. Dopo aver smesso di giocare era diventato un geniale talent scout scoprendo tra gli altri il grande Emilio Butragueño, Michel, Martin Vazquez, Pardeza e Sanchis. Lo scorso ottobre era stato celebrato al Bernabeu da Karim Benzema.