Marko Ivan Rupnik è stato scomunicato lo scorso dicembre, ma secondo quanto emerso proprio Papa Francesco ne ha ordinato la remissione. Intanto il processo ai suoi danni continua ad andare avanti e questa mattina è stata pubblicata una nuova Dichiarazione dei Gesuiti, l’ordine a cui apparteneva il padre famoso mosaicista noto in tutto il mondo. Il suo è sicuramente il caso di abusi mediatico più mediatico degli ultimi anni e ha colpito il prestigioso e famoso ordine di cui fa parte anche Papa Francesco, primo pontefice appartenente proprio a questa compagnia. Il sito della compagnia ha pubblicato una nota intitolata “Verso un riconoscimento della verità”, una nota a nome del Team Referente della Delegazione per le case e opere Interprovinciali Romane della Compagnia di Gesù guidato da padre Johan Verschueren, che ha usato parole di elogio e gratitudine per quanti hanno espresso la loro testimonianza davanti a fatti tanto gravi.
Marko Ivan Rupnik scomunicato la nota con le nuove testimonianze
La nota pubblicata sul sito dei Gesuiti è piuttosto chiara sulla vicenda, ve ne riportiamo a seguire un passaggio piuttosto significativo: “Negli ultimi mesi il Team Referente per casi di denunce nei confronti di gesuiti della Delegazione per le case e opere Interprovinciali Romane della Compagnia di Gesù (DIR) ha ricevuto diverse nuove testimonianze e denunce riguardanti p. Marko Rupnik. Tutte le persone coinvolte che hanno manifestato il desiderio di essere incontrate dal Team Referente sono state ascoltate. Il Padre Delegato, Johan Verschueren, S.J. è estremamente grato a tutte le persone che hanno avuto la forza di raccontare le proprie esperienze, a volte con la interiore sofferenza di dover far emergere di nuovo molti episodi dolorosi. Le persone sono davvero dei e delle “sopravvissuti/e” dato il male che hanno narrato di aver subito”.
Cosa succede adesso con le testimonianze?
Le testimonianze raccolte dal team sono più di 15 e arriverebbero a coprire oltre 30 anni di abusi dalla metà degli anni ’80 al 2018: “Il grado di credibilità di quanto denunciato o testimoniato sembra essere molto alto”, sottolinea la dichiarazione redatta anche se purtroppo probabilmente il famoso padre non incorrerà in alcuna sanzione penale “La natura delle denunce pervenute tende a escludere la rilevanza penale, di fronte alla autorità giudiziaria italiana, dei comportamenti di padre Rupnik. Tuttavia ben diversa è la rilevanza di questi da un punto di vista canonico e concernente la sua vita e la sua responsabilità religiosa e sacerdotale”. Padre Marko Ivan Rupnik non ha mai voluto incontrare il Team Referente per il suo caso e rispondere alle domande. Il silenzio di Papa Francesco sulla vicenda ha attirato la collera di molti osservatori dei fatti vaticani.
Quali pene rischia Marko Ivan Rupnik adesso?
La Dichiarazione dei Gesuiti sottolinea anche quali potrebbero essere gli sviluppi dell’indagine, con tre possibili pene che potrebbero essergli comminate dal diritto canonico: può imporre al gesuita ogni tipo di restrizione ministeriale (limitata o totale), può obbligarlo a trasferirsi in un luogo specifico per un periodo di tempo determinato o indefinito, si ricorda il caso del Cardinale Law confinato da Sua Santità fino alla morte nella Basilica di Santa Maria Maggiore a roma, mentre il Superiore Maggiore può decidere di avviare un procedimento di dimissione dalla Compagnia di Gesù. Il reato commesso per il Superiore Maggiore della compagnia non può andare in prescrizione, pertanto Marko Ivan Rupnik sarà giudicato. La compagnia al momento ha ordinato norme restrittive nei confronti di padre Rupnik vietandogli per obbedienza qualunque esercizio artistico pubblico, in modo particolare nei confronti di strutture religiose e si aggiungono a quella di uscita dalla Regione Lazio con tanto di divieto di qualsiasi tipo di comunicazione pubblica.
La ricostruzione della storia
Marko Ivan Rupnik è uno degli artisti ecclesiastici più richiesti al mondo, la sua vicenda giudiziaria è iniziata quando la AP ha scoperto che il padre era stato scomunicato nel maggio 2020 per aver assolto in confessionale una donna con cui aveva avuto rapporti sessuali, una spiegazione piuttosto strana viste le tante denunce che pendevano a suo carico. Pochi mesi dopo infatti una commissione anche con i gesuiti aveva ritirato la scomunica. Ora la compagnia si è decisa con un appello lo scorso dicembre ad invitare le vittime a farsi avanti, aprendo per la prima volta le porte ad un procedimento contro il religioso.