Si è tornati a parlare del caso di Angela Celentano, la bambina scomparsa quasi 27 anni fa sul Monte Faito nel corso di una gita con la sua famiglia. Una vicenda su cui si è indagato e detto molto, ma che non tutti conoscono nel dettaglio: ripercorriamone le tappe principali.
Angela Celentano storia: le principali tappe della vicenda
La scomparsa sul Monte Faito
È il 10 agosto del 1996 quando Angela Celentano, che all’epoca dei fatti ha appena tre anni, si trova sul Monte Faito con i suoi genitori, una casalinga e un operaio, per partecipare alla gita annuale che la Comunità Evangelica di Vico Equense, di cui la famiglia fa parte, è solita organizzare ogni estate. All’improvviso, poco dopo le 13, il padre, Catello Celentano, si accorge che la bimba non è più lì intorno a giocare, dando l’allarme. Secondo le ricostruzioni, l’ultimo ad averla vista sarebbe Renato, di 11 anni: il bambino racconterà di essere sceso con lei per il sentiero che porta al parcheggio, per posare in macchina il suo pallone, poco prima della scomparsa. Circa a metà strada, stando alla sua testimonianza, avrebbe convinto la bimba a tornare indietro dalla mamma: così il loro cammino si sarebbe diviso.
Le prime ricerche e i giorni dopo la sparizione
Immediatamente amici e parenti si attivano per cercare la bambina, allertando anche le forze dell’ordine. La zona è affollata, piena di gitanti, ma nessuno sembra aver notato la piccola. Nei giorni successivi, mentre i genitori non abbandonano il luogo della scomparsa, intervengono anche le autorità: le loro indagini, in particolare, si concentrano sulle testimonianze dei presenti alla gita e sull’analisi dei filmati girati poco prima della scomparsa di Angela, che la ritraggono mentre gioca con altri bambini. Fin da subito si scopre che, nonostante il racconto di Renato, in realtà l’ultimo ad averla vista sarebbe stato un altro bambino, Luca, di 12 anni: quest’ultimo racconterà di aver incontrato Renato e Angela mentre risaliva il sentiero verso il Monte e i due scendevano, offrendosi volontario per riportare la bimba dalla madre. Due versioni che sarebbero sempre rimaste contrastanti. Come le segnalazioni anonime arrivate a casa dei Celentano e le seguenti perquisizioni. Poi, il 19 agosto, una strana telefonata: dall’altra parte della cornetta si sente solo il pianto disperato di una bambina. Ma la sua voce non sarà mai riconosciuta con chiarezza.
Gli avvistamenti e le piste più accreditate
Di Angela sembrano essersi perse le tracce e dalla sua scomparsa, negli anni, sono state a decine i presunti avvistamenti, alcuni dei quali ritenuti degni di attenzione da parte degli inquirenti, ma che per ora non hanno portato da nessuna parte. C’è chi, nel 2016, avrebbe riconosciuto la bimba, ormai una ragazza, su un bus a Roma; chi l’avrebbe vista in compagnia di alcuni membri di una comunità Rom, chi all’estero. Nel 2009, in particolare, è una pista ad attirare l’attenzione degli investigatori: quella “turca”: una donna di nome Vincenza Trentinella racconta di aver raccolto alcune informazioni da parte di un prelato, don Augusto, che a sua volta aveva ricevuto delle confidenze relative alla scomparsa della bambina. Secondo questa versione, Angela si troverebbe sull’isolotto di Buyuk Ada con una persona che crede essere suo padre. I magistrati si recano in Turchia e interrogano l’uomo, un veterinario, che però si rivela il vero padre della bambina. Una delusione per i genitori di Angela, come la “pista messicana” di un anno dopo, quando Celeste Ruiz invia loro una mail dicendo di essere loro figlia, mentendo.
Angela Celentano, la modella venezuelana e il test del Dna
È svanita ora anche l’ultima speranza, quella della pista del Venezuela, dove una modella presenterebbe una somiglianza impressionante con Rosanna e Noemi, le sorelle di Angela, oltre ad avere la sua stessa voglia sulla schiena. “È proprio come l’aveva la nostra piccola”, ha dichiarato la madre. Ma il test del Dna sarebbe negativo.