La Russa a Belve non si scompone anzi si diverte e dice tutto e di più. Un presidente del Senato a tutto campo nella famosa trasmissione di Francesca Fagnani su Rai 2, dove rivela tanti retroscena che lo riguardano ma che coinvolgono la vita politica del nostro paese.
La rivelazione più clamorosa riguarda il “vaffa” di Silvio Berlusconi nell’aula del Senato durante il voto per eleggere il presidente del Senato, poi andato proprio a Ignazio La Russa, l’unico che, in quelle ore così concitate, avvicinò il Cavaliere.
“Lo dico per la prima volta: era molto arrabbiato perché Giorgia aveva posto dei paletti sui nomi dei ministri e se la prendeva con me. I paletti erano soprattutto per la Ronzulli e altri minori”. Non solo. Prosegue La Russa: “Silvio comincia a capire che Giorgia non è una ragazzina cresciuta troppo in fretta, ma un leader di Stato. Lo dico a ragion veduta”.
La Russa a Belve. “Mulè non mi è simpatico”
Nonostante l’esperienza di governo, i rapporti con Forza Italia rimangono sempre difficili e complicati, a partire dal vicepresidente della Camera, che spesso si smarca dalle posizioni del governo: “Mules, o come si chiama… Mulé non mi è simpatico, io lo dico. Non ho nemici, ma non mi è simpatico“.
Quanto al caso Donzelli-Delmastro, “l’attenzione è stata spostata sulle loro dichiarazioni, non è stato utile. La discussione si doveva fare sulla visita del Pd in carcere. Eticamente non vedo alcun problema”
“Il busto del Duce? Non ce l’ho più”
Sul fascismo e sul busto del Duce altre rivelazioni. “Considerato che sul fascismo il mondo non separa le cose importanti dal contesto in cui si dicono le cose, ci devo stare attento. A volte sarebbe bello fare battute, odio questo politically correct“, spiega, rivelando poi di non avere più in casa il tanto discusso busto di Mussolini: “Lo vuole mia sorella. Mi ha detto che papà l’ha lasciato a noi e non a me. Non ce l’ho più”.
Un figlio gay? “Accetterei con dispiacere la notizia. Perché credo che una persona come me, eterosessuale, voglia che il figlio gli assomigli. Ma se succede, pazienza. Sarebbe come se fosse milanista…”, ha proseguito La Russa, grande tifoso dell’Inter.
Sul tema una sferzata anche a “Una giornata particolare“, la celebre pellicola di Scola con Loren e Mastroianni: “Un brutto film, che colloca l’omofobia in un solo periodo storico e in un solo contesto politico. L’omofobia è stato un problema che hanno dovuto affrontare in ogni parte del mondo, e anche dopo la guerra”.