Confronto Bonaccini Schlein. I due candidati alla segreteria del Pd, rimasti ormai gli unici contendenti, hanno iniziato l’ultima settimana di campagna elettorale con un faccia a faccia su Sky Tg 24. Il Presidente dell’Emilia-Romagna è in vataggio dopo le votazioni nei circoli, ma domenica si va nei gazebo e tutto può cambiare. La sfida è più che mai aperta.
Confronto Bonaccini Schlein: com’è andato
Bonaccini: “Credo di aver accumulato l’esperienza giusta avendo rappresentato il Pd a tutti i livelli. Ho fatto esperienze amministrative in Comune poi in Regione. Serve un programma per l’Italia. L’obiettivo è riportare il Pd al governo ma vincendo le elezioni. Serve un nuovo gruppo dirigente ed un partito più popolare che stia tra la gente. Se divento segretario mai più sei mesi per un congresso”.
Schlein: “È tempo di unità e di ascolto. Dobbiamo mettere in campo un’idea chiara alle persone e dobbiamo basarlo sulle sfide del futuro: lotta alla disuguaglianze e lotta al cambiamento climatico. La mia è una storia di chi ha tenuto in connessione mondi di persone che se ne sono andate perché si sono sentite tradite. Dobbiamo ridare una casa a queste persone. A partire dalle donne”.
Su come riportare entusiasmo e vittorie in casa Pd Bonaccini dice che: “Dobbiamo ripartire da territori. Ci sono 2/3 ed oltre di Sindaci del Pd che hanno vinto quando il Pd perdeva a livello nazionale. Dobbiamo ripartire da loro per ricostruire il centrosinistra, una coalizione con il Pd al centro”. Per Schlein non è sufficiente: Dobbiamo parlare a chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese. Non basta cambiare gruppo dirigente. È vero che abbiamo amministratori importanti ma non basta, il Pd per risalire ed essere alternativa alla destra deve avere una linea politica coerente e chiara”.
Ucraina, Cospito, 41 Bis
Nel giorno in cui Biden è volato a Kiev non si poteva non parlare di guerra in Ucraina. Secondo Schlein: “È stato importante sostenere l’Ucraina ma serve uno sforzo di tutta la comunità internazionale per la pace. Finché ci sarà bisogno di inviare armi ok, ma sono pacifista e non credo che questa sia la soluzione”. Bonaccini spiega che: “Se finisce l’Ucraina finisce il sogno europeo. Il Pd ha fatto bene a schierarsi dalla parte dell’aggredito e non di chi ha aggredito. Ho appreso con soddisfazione la notizia che Biden andrà a Mosca, l’Ue deve aumentare lo sforzo per una soluzione diplomatica”.
Entrambi hanno difeso lo strumento del 41 bis. “Guai a toccarlo – ha detto Bonaccini – serve per contrastare le mafie. Un altro conto è garantire i diritti di chi è in carcere. Cospito non è in carcere perché un anarchico ma perché è un condannato“. Schlein aggiunge: “41 bis si è rivelato uno strumento importante ma serve capire, nel caso concreto, se c’è relazione con l’esterno. La valutazione devono farla i giudici”. Entrambi, pur rispettando il diritto dei parlamentari di fare visita ai detenuti per sincerarsi del rispetto dei diritti di base, hanno detto che non andrebbero a far visita a Cospito.
Campo largo ed operato di Meloni
Schlein ha invitato le forze di minoranza a ripartire, per ricostituire il campo largo, dai temi: “Vogliamo aprire un dialogo con le forze dell’opposizione su basi solide. Mettiamo al centro un progetto condiviso di paese pur rispettando le nostre differenze. Ripartiamo dal salario minimo, ripartiamo da battaglie che ci uniscono”. Non molto lontana la posizione di Bonaccini che, però, fa notare che con le prossime elezioni lontane il tema delle alleanze non è di primaria importanza. Ha comunque detto che: “M5s e Terzo Polo non devono fare opposizione al Pd ma al governo. Stanno tagliando sulla sanità pubblica, uniamoci su battaglie come questa per valutare come stare insieme”.
I due hanno mostrato differenze sull’operato del governo Meloni. Per Bonaccini – che comunque ha dato una valutazione da 4 – sarebbe sciocco definire incapace l’attuale Premier. Molto più dura Elly Schlein: “È un governo ideologico che strizza l’occhio agli evasori. Le persone continuano a morire e Meloni non è stata in grado nemmeno di condannare l’azione squadrista degli studenti di Firenze”. Sul tema Stefano Bonaccini ha chiesto la replica per dire: “Ho dato 4, il mio giudizio è severo. Ma la prossima volta vorrei vincere le elezioni con una proposta, non solo parlando male del mio avversario”.
Lavoro ed assistenzialismo
Il governo Meloni ha deciso, già nella legge di bilancio approvata nel 2022, di smantellare progressivamente il reddito di cittadinanza. Bonaccini, su questo, ha detto: “In tutti i paesi esiste una misura di sostegno per chi è in difficoltà o nella disperazione. La destra ha deciso di lasciare 700 mila persone da sole senza sostegno”. Poi però aggiunge: “L’assistenza ha funzionato, la parte di occupazione no. Ma il lavoro è una forma di dignità per le persone”. Non molto distante la posizione di Elly Schlein: “Il governo ha fatto una scelta folle e scellerata. Dobbiamo tutelare questa misura e migliorare la parte sull’occupazione lavorativa, magari con un reddito di formazione”.
Cambiamento climatico e sanità
Bonaccini: “Quella delle auto elettriche è la strada giusta. Chiediamo però per chi lavora nel mondo dei motori aiuto nella transizione, non vanno lasciati indietro”. Schlein: “L’Unione Europea si sta muovedo bene e sono d’accordo con la misura. Noi dobbiamo fare il nostro: basta autostrade e trivelle. Serve un piano verde per impiantare nuova energia rinnovabile e che dia posti di lavoro”.
Schlein: “Serve una sanità prossima. Se il mio diritto alla salute dipende da quanto dista casa mia dall’ospedale non va bene. Sono preoccupata: non hanno messo 1 euro in manovra sulla sanità pubblica. È un segnale chiaro sul fatto che vogliono tagliare i servizi”. Bonaccini: “Il Pd che vorrei è un partito che viene percepito immediatamente all’esterno. Su sanità e istruzione devono essere garantito a tutti: ricchi e poveri. Vista la carenza di personale insisto su togliere il numero chiuso alla facoltà di medicina”.
Autonomia differenziata, migrazione, Ius Soli e diritti
Entrambi hanno convenuto sul dover contrastare il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata, sull’importanza di cancellare la legge Bossi-Fini e sulla necessità di riprendere l’iter di legge per lo Ius Soli. Sempre sui diritti si è toccato il tema del Ddl Zan non approvato in Parlamento nella passata legislatura. Così Bonaccini: “Ognuno deve amare chi vuole e servono leggi conseguenti“. Per Schlein si tratta: “Del minimo sindacale per stare in Europa. Dobbiamo batterci per i diritti di tutte le famiglie”. Stefano Bonaccini, su questo, ha chiesto la replica per ribadire l’importanza di: “Affiancare i diritti sociali a quelli civili. Vanno tenuti insieme”. Replica chiesta, a sua volta, da Elly Schlein: “Non si fanno gerarchie tra i diritti, chi lo fa ha problemi con entrambi”.
Il Pd cambia nome? La promessa di collaborazione
Rapido scambio di battute sulla possibilità di cambiare nome del partito. Così Schlein: “Prima cambiare gruppo dirigente, poi il nome. Sono decisioni che vanno prese con gli iscritti e le iscritte al Pd”. Questa la risposta di Bonaccini: “Sono contrario. Far prevalere una cultura su un’altra sarebbe la fine del Pd”. Pur scontrandosi su alcuni temi legati alle politiche per il lavoro, entrambi i candidati si sono promessi – pur auspicando la propria vittoria – una pronta collaborazione all’indomani delle primarie. Indipendentemente da chi vincerà.