Thomas Bricca ultime notizie. Si avvicina la svolta sull’omicidio del giovane di 18 anni ucciso ad Alatri lo scorso 30 gennaio. Nelle scorse ore i carabinieri hanno perquisito l’abitazione di alcune persone riconducibili ad un nucleo familiare e ritenute coinvolte nell’omicidio. A casa di due fratelli sono stati rinvenuti cinque chili di cocaina. La svolta nelle indagini potrebbe arrivare in queste ore. E’ caccia infatti all’arma del delitto che secondo i periti sarebbe una pistola a tamburo. Nelle scorse settimane nella zona in cui è avvenuto l’omicidio gli inquirenti avevano repertato dei proiettili. E’ stato però mantenuto lo stretto riserbo dagli investigatori, i quali però adesso possono risalire attraverso il seriale del proiettile al tipo di arma utilizzata e al lotto nel quale i colpi sono stati acquistati.
Thomas Bricca ultime notizie, si cerca l’arma del delitto
E’ in corso in queste ore un blitz dei carabinieri nella periferia di Alatri. Le ricerche dell’arma del delitto si stanno concentrando in particolar modo nella zona nota come le Fraschette. I militari stanno perquisendo l’area ma al momento non è trapelata nessuna informazione. A distanza di più di un mese dall’omicidio del giovane, non è stato ancora identificato i killer. I testimoni hanno riferito dalle prime ore di aver visto almeno due persone fare fuoco a bordo di uno scooter. Nelle fasi successive all’omicidio, due ragazzi si erano presentati in caserma giurando di non aver nulla a che fare con la morte del ragazzo. Dopo essere stati ascoltati, i due sono stati rilasciati. Gli inquirenti hanno da subito ipotizzato lo scambio di persona. Thomas Bricca sarebbe stato ucciso perché indossava un giubbotto bianco simile a quello del suo amico che era presente con lui. Chi ha sparato avrebbe dunque indirizzato male il colpo. Thomas è riuscito a schivare il primo colpo ma non il secondo, che lo ha colpito dritto in testa. Il padre di Thomas Bricca spera intanto che la giustizia faccia il suo corpo e che il colpevole possa pagare: “L’importante è che la giustizia faccia il suo corso. Chi è stato spero si costituisca, almeno per rispetto. Quella è stata una pazzia. Alatri ha parlato, non è stata zitta, i nomi dei presunti responsabili mi sono arrivati alle orecchie già quando mio figlio era sull’elicottero ed io mi ero messo in macchina per raggiungerlo in ospedale a Roma”, aveva dichiarato l’uomo.
La pista razziale
Nell’inchiesta sull’omicidio di Thomas Bricca ha fatto irruzione la testimonianza del suo amico nordafricano Omar Haudy. In una diretta su Instagram, il ragazzo ha parlato di movente razziale. Il giovane ha dichiarato di sentirsi solo come un cane e si trova al momento in un luogo isolato per evitare ritorsioni. Omar aveva raccontato che il sabato sera prima dell’omicidio sette persone avevano picchiato un ragazzo egiziano solo per il fatto che quello aveva risposto in arabo: “L’hanno pestato davanti a tutti, famiglie e bambini. Io già sabato avevo fatto denuncia, invece la denuncia non la potevo fare. Dovete passare lunedì, mi hanno detto, è la legge italiana, aspettiamo lunedì. Ci potevate stare voi, un cugino, un padre, qualsiasi altra persona, non possiamo fare vendetta, dobbiamo aspettare giustizia, la vogliamo allora giustizia. Sapete la storia, sapete tutto, nelle telecamere di tutta Alatri che si vede tutto”. Gli investigatori sono convinti che l’agguato di Alatri sia stato preparato con dura nelle ore precedenti. Omar sarebbe stato pedinato da giovani del posto che avrebbero poi dato informazioni alle persone che avrebbero fatto fuoco. Intanto oggi alcuni amici di Thomas hanno pubblicato nuovamente un ritratto di quelli che, secondo loro, sarebbero i killer del giovane. “Ufficiale, senza ombra di dubbio dal primo giorno. Queste m***e hanno ammazzato Thomas”, hanno scritto nelle storie Instagram.