Un uomo e una donna sono ritenuti responsabili di aver compiuto decine di furti nelle palestre di tutta Italia.

La coppia aveva preso di mira le strutture sportive di una nota catena presente su tutto il territorio nazionale.

In poche settimane, i due erano riusciti a svaligiare decine di spogliatoi sottraendo agli iscritti non solo contanti ma anche diversi oggetti di valore.

Furti nelle palestre, ecco come agiva la banda

Un uomo di 38 anni e una donna di 40, entrambi cittadini romeni, sono stati fermati in flagranza di reato dagli agenti di Polizia mentre stavano portando via degli orologi di pregio, carte di credito e somme di denaro dagli armadietti degli spogliatoi di una palestra al Torrino, un quartiere di Roma.

La coppia riusciva ad entrare nelle palestre e a commettere i furti tramite l’uso di un badge di ingresso valido in tutte le strutture sportive nazionali della stessa catena. Inoltre, i due presunti autori dei furti erano ricorsi a documenti falsi e camuffamenti per cambiare identità e agire indisturbati.

Entrambi, risultavano regolarmente iscritti ai corsi offerti dalle palestre ma con un intento molto diverso da quello di fare attività sportiva.

Il loro obiettivo, infatti, era quello di ripulire gli spogliatoi di tutto ciò che riuscivano a trovare al loro interno. La coppia rubava agli iscritti, non solo denaro ma anche, oggetti preziosi e carte di credito.

A intercettare i due complici sono stati gli investigatori del III distretto di Polizia Fidene – Serpentara.

Gli agenti sono riusciti a bloccarli all’interno della struttura di via Cina dopo un’intensa attività di osservazione e controllo effettuata all’interno di diverse palestre della stessa catena.

Gli investigatori si erano messi sulle loro tracce già dai primi colpi messi a segno, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni.

Dalle indagini è emerso che i due complici avevano agito per settimane in diverse regioni d’Italia.

La refurtiva ritrovata dagli agenti della Polizia

I furti messi in atto dalla coppia erano stati compiuti in diverse palestre della nota catena “Virgin Active”, presenti in diverse città del nostro Paese.

I due presunti colpevoli erano riusciti a ripulire gli spogliatoio di alcune strutture presenti, non solo nella capitale, ma anche a Milano, Torino, Brescia, Bologna e Verona, per un bottino complessivo di migliaia di euro.

Dopo essere stata bloccata dagli agenti di Polizia, la coppia è stata sottoposta a perquisizione personale.

L’uomo è stato trovato in possesso di numerosi attrezzi atti allo scasso, di una somma di denaro pari a 415 euro di cui lo stesso non ha saputo giustificare il possesso e di un badge di ingresso del circuito palestre. Inoltre, il 38enne aveva con sé anche due bracciali di gomma, generalmente consegnati a tutti gli iscritti per offrire la possibilità di poter accedere a qualsiasi struttura sportiva della “Virgin Active”.

All’interno della borsa della donna, invece, sono state ritrovate diverse banconote di vario taglio per un ammontare di 6.520 euro delle quali la stessa non è riuscita a giustificarne il possesso.

Nonostante i vari camuffamenti e le false identità, la coppia non è riuscita a eludere le indagini. Per gli investigatori, infatti, l’utilizzo della scheda di accesso alle palestre è risultato sospetto.

In soli 15 giorni, infatti, sono risultati 56 ingressi in diverse strutture site in varie province italiane.

Dal Lazio alla Lombardia, dall’Emilia Romagna al Veneto, il continuo spostarsi dei due presunti responsabili ha portato ad ipotizzare che non si trattasse di normali sedute di allenamento ma di sopralluoghi finalizzati al furto.

Dopo aver effettuato diversi accertamenti, gli investigatori del commissariato di via Enriquez hanno denunciato in stato di libertà l’uomo e la donna ritenuti colpevoli di decine di furti.

Al contempo, la Questura di Roma ha fatto sapere:

Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile“.