Si allargano i risvolti politici dell’aggressione avvenuta sabato mattina davanti al liceo Michelangiolo di Firenze: dalle opposizioni, Matteo Renzi ed Enrico Letta (entrambi parlamentari toscani, per altro), chiedono una presa di posizione e un intervento sull’accaduto alla premier Giorgia Meloni.
Riassumendo la vicenda in sintesi, lo scorso 18 febbraio alcuni giovani di Azione Studentesca (collettivo ritenuto di estrema destra) iniziano a distribuire dei volantini all’esterno dell’istituto, finché alcuni ragazzi non notano l’accaduto. Si scoprirà poi che questi ultimi sono membri del collettivo Sum del liceo Michelangiolo, e che pertanto tra le fazioni c’è un diverso orientamento. Dalle parole si passa alle minacce e al pestaggio, in cui ad avere la peggio sono proprio i ragazzi del collettivo Sum.
Questa mattina il Michelangiolo è deserto: tutti gli studenti sono in strada, affiancati da una delegazione del liceo scientifico Castelnuovo. E’ un corteo non autorizzato con fumogeni, cori e una serie di striscioni di stampo antifascista. Ai cronisti, alcuni esponenti del collettivo annunciano una manifestazione per martedì alle 18 presso i giardini di viale Malta.
Lo scenario paralizza completamente il traffico, con l’intervento delle autorità che scioglie il sit-in dopo circa un’ora e mezza. Gli studenti rientrano in classe, con i vertici del collettivo Sum che vengono convocati dalla preside per un’assemblea.
Mi è stato chiesto di istituire un consiglio straordinario di istituto che proporrò di fare sabato mattina. Sono stata avvisata della situazione e ho chiamato la Digos per portare la questione all’interno della scuola
Rita Gaeta, preside del liceo Michelangiolo
Aggressione al liceo di Firenze, l’ironia di Renzi: “Strano governo non dica nulla”
Dopo la presa di posizione del sindaco Dario Nardella, anche altri esponenti politici intervengono sull’aggressione avvenuta all’esterno del Liceo Michelangiolo di Firenze.
Il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, coglie l’occasione per irretire la premier. Su Twitter, il politico aretino ricorda come ci sia stata un’attenzione e un trattamento diverso quando si trattò di sgomberare il rave nella campagna modenese. Poi rincara la dose parlando di “pestaggio squadrista” e di “silenzio complice”.
Canale privilegiato di informazione per Matteo Renzi è invece la sua Enews. Il segretario di Italia Viva definisce “atto squallido e vigliacco” il pestaggio di 48 ore fa, ringraziando la professoressa che è intervenuta a sue spese per cercare di separare i ragazzi. Il messaggio prosegue poi con “la domanda esistenziale”:
Perché la stessa destra che interviene su tutto, da Peppa Pig alla scaletta di Sanremo, non ha sentito il bisogno di condannare senza se e senza ma quello che è avvenuto?
Dalla maggioranza, la sottosegretaria agli Interni Wanda Ferro (Fdi) sottolinea che “la violenza è sempre da condannare senza se e senza ma”, mentre il parlamentare Federico Mollicone (Fdi) parla di “rissa” e non di pestaggio, sottolineando dunque che ci sia stata violenza gratuita da entrambe le parte. Comunque sia, è stata presentata un’interrogazione al ministro dell’interno Piantedosi affinché vengano acquisiti tutti i video e identificate tutte le persone presenti.
Lavoro che la Digos della Questura di Firenze ha già compiuto, schedando 6 ragazzi appartenenti al Collettivo di Azione Studentesca, di cui tre minorenni. Nei loro confronti pendono le accuse di reato di manifestazione non preavvisata e lesioni personali: eventuali incriminazioni dipenderanno se sarà sporta o meno denuncia.