Allarme siccità secondo il monitoraggio di Legambiente, l’associazione ambientalista lancia l’appello per monitorare la situazione soprattutto sulle Alpi dove ci sarebbe una carenza di neve di -53% rispetto lo scorso anno.
L’allarme di Legambiente
Allarme siccità Legambiente che presenta un piano in otto punti non più rimandabile e lancia anche un appello al governo affinché prestino molta attenzione alla situazione ambientale mondiale in drastico peggioramento. Secondo l’associazione ambientalista il quadro è davvero allarmante: la forte criticità della situazione è data anche dalla forte mancanza di neve sulle Alpi, dai corsi d’acqua in forte secca come il Po’ che segna un -61% di acqua mentre la carenza di neve è segnalata con un -53% in particolare sulle Alpi, rispetto lo scorso anno. Legambiente lancia quindi un appello al governo Meloni, indicando le priorità per una strategia nazionale idrica stilando otto pilasti essenziali che devono stare al centro di questa strategia idrica nazionale per una road map non più rimandabile che abbia come obiettivo la riduzione dei prelievi e degli usi dell’acqua in tutti i suoi settori.
Gli otto punti di Legambiente per il piano idrico di salvataggio
- Favorire la ricarica controllata della falda facendo in modo che le sempre minori e più concentrate precipitazioni permangano più a lungo sul territorio invece di scorrere velocemente a valle fino al mare.
- Prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane con l’installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità e attraverso misure di de-sealing in ambiente urbano; in agricoltura prevedendo laghetti e piccoli bacini.
- Servono interventi strutturali per rendere efficiente il funzionamento del ciclo idrico integrato e permettere le riduzioni delle perdite di rete e completare gli interventi sulla depurazione.
- Implementare il riuso delle acque reflue depurate in agricoltura attraverso le modifiche normative necessarie.
- Occorre riconvertire il comparto agricolo verso colture meno idroesigenti e metodi irrigui più efficienti.
- Utilizzare i Criteri Minimi Ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi.
- Favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali anche per ridurre gli scarichi inquinanti.
- Introdurre misure di incentivazione e defiscalizzazione in tema idrico, come avviene per gli interventi di efficientamento energetico, per tutti gli usi e per tutti i settori coinvolti.