Paolo Conte alla Scala ed è un successo in parte annunciato dai biglietti venduti e in parte confermato dal sentiment del web che ancora vibra di eccitazione per il debutto di ieri sera. Merito della sua musica, quella con cui l’artista si esprime da anni con grande emotività e trasporto grazie ad una penna che gli ha consentito di scrivere brani entrati nella storia. Una bella risposta “sul campo” alle tante polemiche per il suo debutto alla Scala di Milano, tempio della lirica che in passato ha rifiutato di ospitare artisti come Bob Dylan e Paul MCartney dei Beatles. Che sia un nuovo capitolo nella storia di questo magico luogo d’arte? Che sia un nuovo capitolo nella storia dell’artista?
Paolo Conte alla Scala, la risposta del cantante
L’annuncio del cantautore su quel palco aveva generato diversi malumori dei puristi della lirica. L’avvocato di Asti finora non aveva replicato ma lo ha fatto con la sua “arma”, la musica, aggiungendo alla scaletta prevista un brano in più, “Dal loggione”, suonata al pianoforte. “Viva la musica che ti va nell’anima” ha intonato fra gli applausi, al di là dei generi che in quel posto sono soliti essere rappresentati. Nonostante Conte sia uno abituato a grandi teatri, da quello parigino degli Champs-Elysées a quello dei Berliner, il debutto a 86 anni nel teatro milanese è stato comunque un appuntamento straordinario. Ecco come l’ha commentato:
“La Scala rappresenta qualcosa di unico. Per questa occasione ho pensato una scaletta e arrangiamenti ad hoc con una orchestra di dieci elementi.”
Un risultato musicale imponente ma toccante che non ha lasciato indifferenti, nel foyer, i vip e le persone normali presenti, gli habitué della Scala e i neofiti come i colleghi.
Paolo Conte alla Scala, i colleghi presenti in sala
In sala a Milano c’erano molti artisti curiosi di assistere a questo esordio assoluto della musica cantautorale e pop. Ecco chi c’era stando al racconto del blog di settore Bellacanzone.it:
- Biagio Antonacci, che ha dichiarato “Sono contento che la musica d’autore entri in questo luogo sacro finalmente”
- Giuliano Sangiorgi, che si è detto convinto che Paolo Conte sia unico e che, prima e dopo di lui, non ci sarà nessuno
- Madame
- Jack Savoretti
- Motta
- Vinicio Capossela
- Maurizio Cattelan
- Isabella Ferrari
- Caterina Balivo
C’era anche i setto segretari alla cultura Vittorio Sgarbi e Gianmarco Mazzi. Sempre parlando di istituzioni è stato avvistato anche il sovrintendente Dominique Meyer che sulla serata si è espresso così:
“È una bellissima serata. Sono per la gente che costruisce ponti non barriere.”
Il concerto
Sempre dalla stessa fonte arriva il racconto dell’inizio del concerto di Paolo Conte alla Scala:
“È bastato che Conte mettesse un piede sul palcoscenico per mettere tutti d’accordo e far scattare l’applauso mentre, vestito scuro con l’immancabile maglietta girocollo sotto la giacca, si è seduto al pianoforte per iniziare con “Aguaplano”, brano che ha dato il titolo al suo settimo album. Una tenda arricciata come fondale, a ricordare i club degli anni ’40 hanno aiutato l’atmosfera di ‘Sotto le stelle del jazz’ e “Come di”. Luce verde, e non poteva essere diversamente, per “Alle prese con una verde Milonga”. Ma bastano la sua voce e la sua musica come effetti speciali. Dopo “Ratafià”, si è alzato cedendo il pianoforte al tastierista Lucio Caliendo per cantare “Recitando” e poi di nuovo “Uomo-Camion” e “La frase”. Nessun commento fra un brano e l’altro ma solo la presentazione di uno dei suoi musicisti alla volta. Con la sorpresa di “Dal loggione” ha chiuso il primo tempo per riprendere con “Dancing” e “Gioco d’azzardo”.
Pubblico in visibilio alle prime note di “Via con me” seguito da “Diavolo rosso” con assolo dei polistrumentisti che lo hanno accompagnato e poi momento francese con “Le chic et le charme”, prima del bis che non poteva che essere “Il maestro”, brano dedicato a una orchestra e al suo direttore, “il maestro” che “è nell’anima e dentro all’anima per sempre resterà”. Come la musica di Conte che ha concesso come secondo bis di nuovo “Via con me” stavolta cantata con il pubblico.”
Chi si è perso Paolo Conte alla Scala non deve disperare. Il 20 maggio è stata annunciata una nuova data agli Arcimboldi e poi il 6 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma di Roma, il 15 luglio a Perugia, in occasione di Umbria Jazz, e il 21 luglio in Piazza della Santissima Annunziata a Firenze all’interno del Musart Festival. I fan hanno diverse opzioni.