Un filippino è stato aggredito ed ucciso a coltellate a Roma. La drammatica vicenda è accaduta nella serata di ieri, Domenica 19 Febbraio 2023, poco prima delle ore 19:00 nei pressi nei pressi della fermata metro Valle Aurelia via Anastasio II della Capitale a pochi passi da piazza San Pietro.

Sui dettagli dell’aggressione gli inquirenti per il momento hanno intimato il massimo riserbo. È stato tuttavia divulgato il nome della vittima: si tratta di Micheal Lee Pon, 50enne di origine filippina.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo sarebbe stato avvicinato da un gruppo di persone lungo la strada. Dopo una violenta lite, l’aggressione sarebbe culminata nel ferimento con un’arma da taglio. Gli aggressori sarebbero dunque scappati senza lasciare alcuna traccia.

L’uomo ferito ha cercato di chiedere aiuto ai passanti e sanguinante si accasciato al suolo a pochi passi dal luogo dell’agguato. Qui alcune persone hanno capito la gravità della situazione e hanno allertato le forze dell’ordine chiamando il numero unico di emergenza.

Sul posto sono dunque intervenuti sia gli agenti della Polizia che i soccorritori del 118. I sanitari hanno cercato di fermare le emorragie causate dalle ferite in pieno petto, ma non hanno potuto evitare la morte dell’uomo.

Micheal Lee Pon è deceduto in pochi minuti dal terribile agguato per le importanti lesioni da arma da taglio e la conseguente ingente perdita di sangue.

Il personale della scientifica ha compiuto le procedure per i rilievi. Gli agenti della squadra mobile di Roma indagano per omicidio e sono tuttora alla ricerca del movente che abbia scatenato la furibonda aggressione.

Al fine di accertare i dettagli ancora oscuri della vicenda, nelle prossime ore verranno acquisite tutte le immagini di videosorveglianza della zona con la speranza di ottenere l’immagine degli aggressori. Queste informazioni verranno poi incrociate con le dichiarazioni già raccolte da parte dei testimoni e si procederà con il rintracciare i killer.

Roma filippino ucciso a coltellate: aggredito da un gruppo di connazionali

La descrizione di quanto avvenuto da parte dei presenti in zona è ancora incerta. C’è chi parla di un gruppo di cinque persone che avrebbe circondato la vittima in quello che sembra un vero e proprio regolamento di conti e chi invece afferma di aver visto una donna e due uomini litigare violentemente con il 50enne prima dei colpi fatali.

“Abbiamo sentito delle grida, poi due uomini che hanno iniziato a spintonarsi fino a quando uno è caduto a terra e l’altro è scappato via. Erano tutti stranieri, tutti filippini. Anche l’uomo armato di coltello. È accaduto tutto in pochissimi istanti non abbiamo potuto fare nulla per quel poveretto”.

Pare tuttavia certo che, chiunque siano gli aggressori, essi siano di origine straniera, con molta probabilità anch’essi filippini. Gli agenti sono dunque indirizzati a credere che l’omicidio possa essere derivato da un torto subito in ambito criminale o una ritorsione in campo sentimentale.

Non è esclusa a priori infatti alcuna possibilità, anche se la dinamica di quanto accaduto suggerisce un vero agguato in ambiente criminale. Nelle prossime ore si verificherà se la vittima avesse precedenti penali a suo carico e se fosse implicato in qualche giro criminale, come ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Dalle ferite inflitte, l’arma del delitto deve essere stata un qualche tipo di coltello. Tuttavia non è stata ritrovata alcun oggetto corrispondente sul posto: l’assassino avrebbe portato via con sé l’arma per poi disfarsene.

Le indagini dovranno poi chiarire se il 50enne conoscesse l’identità dei suoi assassini e se si tratti di una tragica conseguenza di un’improvvisa lite violenta o se gli aggressori avessero premeditato il raid punitivo seguendo la vittima fino alla stazione della metro.