Cessione crediti Superbonus. Il Governo ha deciso di rivedere il sistema di bonus e superbonus 110%, tranne che per le operazioni di ristrutturazione già in corso.
Cessione crediti Superbonus
Dall’entrata in vigore del decreto, con la sola eccezione per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta agli enti pubblici. In definitiva per i nuovi interventi legati ai bonus già attivi, e che tali resteranno fino a nuove decisioni da parte del governo, non si potrà più ricorrere alla cessione del credito o allo sconto in fattura, ma si dovrà necessariamente sfruttare la detrazione fiscale portata in dichiarazione dei redditi. Questo significa che il cittadino dovrà prima spendere per poi recuperare la somma nel corso degli anni successivi.
Dopo le proteste del mondo dell’edilizia e di parte della maggioranza, Forza Italia in testa, il governo potrebbe valutare alcune modifiche al decreto, per quanto i margini di manovra resterebbero molto ristretti, come ricorda il Messaggero. Nel vertice previsto domani a palazzo Chigi con le associazioni di categoria dei costruttori parteciperanno anche Abi, Cassa Depositi e Prestiti e Sace. Questi ultimi due soggetti potrebbero svolgere un ruolo per risolvere lo stallo dei cantieri. Tra le ipotesi sul tavolo c’è quella della “cartolarizzazione” dei crediti rimasti bloccati.
Sblocco dei crediti, parla Liris (FDI)
Tema delicato quello dello sblocco della cessione dei crediti. Il senatore Guido Liris, capogruppo FdI in Commissione Bilancio del Senato, ne ha parlato ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta da Gianluca Fabi e Emanuela Valente su Radio Cusano Campus:
“Dovremo costruire nuove misure, nuovi bonus controllati a livello di spesa, ma cosa combiniamo con i 15-20 miliardi bloccati nei cassetti fiscali? Le banche non sono responsabili di danni e truffe operate in passaggi di cessione di crediti fatte precedentemente. Le banche potranno continuare a ricomprare ulteriori crediti. Ma una delle possibilità che si sta studiando è di imputare la spesa in annualità precedente, significa non imputare nell’annualità in corso le minori entrate che poi si ridurrebbero ad un’incapacità di gestire il bilancio attuale. Per il rimanente ci può essere la compensazione con gli F24, Eurostat sulle annualità 2021-22 ci sono delle possibilità. Oppure con la cartolarizzazione, o con Cassa Depositi e Presiti. Io credo che oggi si individuerà la strada per risolvere la situazione”.