Andrea. Andrea Bonafede. Così Matteo Messina Denaro si faceva chiamare anche da una donna con cui si sottoponeva alla chemioterapia nella clinica di Palermo La Maddalena, dove i carabinieri del Ros hanno poi posto fine alla sua latitanza durata trent’anni. Con lei, diventata nel tempo un’amica, il boss di Cosa Nostra avrebbe scambiato molti messaggi su Whatsapp, anche note vocali, fatte sentire integralmente da Massimo Giletti nella puntata di “Non è l’Arena” di ieri, 19 febbraio. Oltre ai commenti sulla guerra in Ucraina, negli audio si sente l’Ultimo dei Corleonesi parlare a lungo della sua malattia con la donna, ignara della sua reale identità. “Faccio ancora fatica a credere che quella persona con la quale avevo instaurato un rapporto di profonda amicizia oggi non è più una persona alla quale mi posso rapportare. Mi manca”, avrebbe detto poi, rivolgendogli anche un appello: “Lo inviterei a vestirsi di umiltà e pensare a tutte le persone che gli vogliono bene e indurlo a riflettere e collaborare, non ultima la faccenda che riguarda Denise Pipitone e dare un grandissimo aiuto alla famiglia che sta cercando la verità”.
Gli audio sulla guerra in Ucraina
Tra i messaggi inviati da Messina Denaro all’amica ce ne sono anche alcuni sulla guerra in Ucraina.
Perché invece di fornire armi, dico agli Stati occidentali, non dicono a questo buffone di presidente (Zelensky, ndr) di dimettersi, sistemare le cose e fornire aiuti umanitari… cioè aiutare nella loro terra a questi (gli ucraini, ndr) – dice in un audio -. Nel momento in cui si arriverà a questo punto, ti assicuro che prima io farò della beneficenza per queste persone, ma nella loro terra. In genere il popolo segue la televisione e i giornali, io non sono così. Ci vogliono far capire che quelli hanno torto (i russi, ndr). Non hanno torto. Non è Putin che vuole mettere i missili in America, sono gli americani che vogliono mettere i missili a Putin e quello giustamente non glielo permette. Ovviamente se Putin non fosse una potenza nucleare già l’America lo avrebbe bombardato e tutti diremmo: ‘Ah sì sì è buono’, come hanno fatto in Libia o in tanti altri posti. Il discorso non nasce ora, il discorso nasce nel 2014, quando hanno fomentato un colpo di Stato, è salito questo buffone ed è da otto anni che uccidono persone nel Donbass, che sarebbe una Repubblica indipendentista che appartiene all’Ucraina, e sono morti in questi anni migliaia e migliaia di russi, tu lo sapevi? Non lo sapevi, perché la tv e i giornali non dicono niente. Ora se ne accorgono perché i morti sono dall’altro lato? Quindi siamo giusti, non ragioniamo con la tv o con i giornali, convinciamoci di nostro. Non è che io dico che credo, io non sono nessuno – conclude -, però mi convinco la mia testa. Io aiuterò gli ucraini quando finirà tutto e nel mio piccolo farò la mia beneficenza a loro, ma nella loro terra, qua non c’è niente da aiutare. Qua è tipo una corsa a dimostrare che io sono migliore di te, tu sei migliore di me, io non la vedo così invece.
Messina Denaro messaggi sulla malattia
Al di là delle opinioni politiche, alcuni dei messaggi inviati da Messina Denaro hanno un carattere più intimo e si riferiscono, in particolare, alla sua malattia, il tumore al colon contro cui lotta anche in carcere. Come in uno, datato 11 febbraio 2022, in cui scrive: “Il mio corpo mi ha tradito. Ancora non riesco a capacitarmi. Non lo sopporto più questo corpo. Io avevo una vita bellissima. Non avevo previsto quello che sta accadendo e non lo posso accettare. Ero un vulcano prima della malattia, ero un altro Andrea, ora mi sento inutile”. Nell’ultimo, inviato due giorni prima della cattura, dice: “Il Covid mi ha lasciato ieri, ho ancora la febbre e ho perso 4 chili. Se mi riprendo mi faccio sentire”.