Leiji Matsumoto manga chi era il sensei morto a 85 anni? Il maestro giapponese era un’autentica leggenda dell’animazione non solo nipponica, ma mondiale. Una giornata di lutto per coloro che sono cresciuti con la leggenda di Capitan Harlock, per un artista capace di anticipare con la sua visione la fantascienza moderna e portarla prima su fumetto e poi sullo schermo. L’artista è deceduto lo scorso 13 febbraio ma la notizia è stata data soltanto oggi dalla figlia scatenando subito una reazione commossa dagli appassionati di tutto il mondo. Un momento straordinario per l’Italia era stata la sua visita a Lucca Comics nel 2018, un incontro che aveva colpito tutti i presenti.
M km Leiji Matsumoto manga chi era il maestro morto? Il ricordo dell’ “incontro del secolo” a Lucca Comics
Quando il covid era stato pensato soltanto in film come Contagion a Lucca Comics venivano ancora dei maestri assoluti dell’animazione mandiale, ma il più grande di tutti probabilmente è stato Leiji Matsumoto nel 2018. Il geniLe autore è stato protagonista di quello che venne ribattezzato come l’incontro del secolo con l’astronauta italiano Umberto Guidoni. Il Sensei era in perfetta forma e ha regalato al pubblico aneddoti e ricordi sui sui lavori più celeberrimi, oltre a uno showcase con le musiche dal vivo. Il papà di Capitan Harlock ci ricordava con straordinaria semplicità la visione della sua mente costantemente proiettata oltre i limiti: “Lo spazio per me è casa mia, lo è da sempre”, e aveva poi svelato un sogno incredibile per un 80enne con lo spirito di un ragazzino “Io vorrei andare nello spazio, ancora oggi è il mio sogno. La cosa più vicina che ho fatto è stata mandarci le mie unghie, ma ora vorrei farlo davvero. Andare nello spazio rappresenta un viaggio senza una fine”, aveva sottolineato con il sorriso.
L’allarme per il nostro pianeta
Il maestro Leiji Matsumoto con i suoi manga ha lanciato anche l’allarme sullo stato del nostro pianeta, oggi che è morto le parole che ci ha rinunciato sembrano un monito ancor più attuale: ”Per andare nello spazio dovremo prima di tutto proteggere il nostro pianeta, altrimenti non arriveremo mai negli altri. Da sempre guardiamo le stelle sognando di andarci, forse non siamo davvero nati qui noi umani. Il messaggio che voglio darvi però è prima di proteggere la nostra terra ed è quello che racconto da tutta la vita nelle mie storie. Io mi impegnerò fino all’ultimo giorno della mia vita a scrivere ancora grandi storie, spero che abbiate la coscienza di restare uniti senza razza e religione per proteggere il futuro che ci porterà nello spazio”, quell’ultimo giorno che è arrivato quest’oggi per il maestro.
L’amore sconfinato per la fantascienza sin da bambino
Leiji Matsumoto morto quest’oggi a 85 anni raccontava così l’amore per la fantascienza: “Ho sempre volto lo sguardo verso le stelle, ho sempre pensato che ci fosse qualcun altro nello spazio e pensavo al futuro. Chiedevo al mio papà, un pilota, se esistessero altre forme di vita. Lui mi diceva forse si, forse no. Io sono arrivato alla risposta che c’è qualcuno con cui ci stiamo osservando a vicenda. Da bambino mi addormentavo sentendomi cullato in questo mare di stelle, lo stesso che ho raccontato con Capitan Harlock”.
Le opere manga di una carriera irripetibile
Akira Matsumoto, era nato il 25 gennaio 1938 nella città di Kurume, nella prefettura di Fukuoka, nel sud-ovest dell’arcipelago giapponese. Il se sei Matsumoto non ha realizzato solo Capitan Harlock (Albator nella versione giapponese originale) diventato un anima famoso e amato in tutto il mondo, ma anche i capolavori “Yamato, la nave da guerra spaziale” (1974) e “Galaxy Express 999” (1977). Le sue opere ancora oggi vengono riproposte in nuove versioni, come il recente film in CGI del 2014 che aveva scritto di suo pugno regalando un altro viaggio nelle stelle.