Anna Politkovskaja morte, il drammatico racconto della figlia Vera arriva a Che Tempo Che Fa. La figlia della giornalista russa della “Novaja Gazeta” uccisa nel 2006 è ospite di Fabio Fazio per presentare il suo libro “Una madre. La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja” dedicato alla madre e scritto con Sara Giudice. La donna rivive con fatica quanto accaduto alla madre ormai più di 16 anni fa, trovando molte similitudini con quanto sta accadendo con la tragica guerra in Ucraina di cui tra pochi giorni si celebra il triste anniversario dall’inizio.

Anna Politkovskaja morte racconto drammatico a Che Tempo Che Fa

La nostra vita era in generale normale, come in una famiglia qualsiasi, avevamo i nostri minuti di felicità, le liti e le riappacificazioni, io e mio fratello abbiamo avuto un’infanzia felice. Anche quando mia mamma ha iniziato a occuparsi della Cecenia, percepivamo il pericolo, ma la vita comunque continuava come prima, mia madre non avrebbe voluto che vivessimo nella paura”, poi racconta una promessa fatta da Anna Politkovskaja “Mia madre aveva promesso che se qualcuno di noi figli le avesse dato un nipote, lei avrebbe cominciato a trattare temi più tranquilli. Ha saputo qualche mese prima di morire che sarebbe diventata nonna e si stava preparando ad adempiere a quello che aveva promesso. Devo dire che quando è successo era l’unico momento di tutta la sua carriera in cui io avevo smesso di aspettare ‘brutte cose’, cose di questo genere. Avevamo la nonna che era malata, era morto il nonno, io aspettavo una bambina, avevamo tante altre preoccupazioni in quel momento e io non me l’aspettavo”

La mancanza di democrazia in Russia e il potere di Putin

Sull’impossibilità di fare una vera opposizione in Russia la Vera Politkovskaja spiega: “Negli ultimi 10 anni in Russia sono state promulgate diverse leggi che di fatto hanno impedito alle persone di esprimere le proprie opinioni. Siamo tornati a un momento che c’è già stato in passato, cioè quando le persone potevano esprimere le proprie opinioni solo nella propria cucina, ed al momento è così, perché altrimenti si finisce in carcere“, poi su Putin continua” Penso che il consenso a Putin sia abbastanza alto al momento, anche se possiamo discutere sui numeri. Però voglio sottolineare che l’accesso alle informazioni è molto ridotto per la gente, affermare che le persone abbiano le informazioni a disposizione e che queste siano sufficienti ad analizzare la situazione è sbagliato. Perché probabilmente avete sentito quanti mass media sono stati chiusi dall’inizio della guerra. Le informazioni mancano e lo posso affermare al 100%”

La guerra e le minacce di morte

La figlia della giornalista uccisa sulla guerra spiega: “Durante la prima mobilitazione andavano a cercare luoghi con tanti giovani, nei centri commerciali..La polizia, insieme ai rappresentanti dei centri di leva, fermava i giovani e gli davano la cartellina di leva. Poteva accadere ovunque, nella metro, nel cortile di casa…. per fortuna non si avvicinano alle Università e spero che non accada. Mia mamma sarebbe rimasta scioccata da questa guerra come tutta la nostra famiglia. Però dopo si sarebbe preparata e sarebbe andata a lavorare lì”, poi spiega come per lei non sia possibile tornare in Russia e la strada per la caduta di Putin è lunga “Vorrei tornare a casa ma so che al momento non è possibile. È un percorso lungo che ci aspetta, e quando non ci sarà più il Capo dello Stato attuale non vorrà dire che la situazione migliorerà. Molti sostengono questa politica russa, il regime cadrà con difficoltà e con dolore, occorrerà tanto tempo e il ritorno a una vita normale sarà ancora molto lontano. Spero di vederlo nella mia vita ma non ne sono convinta”