Sassuolo vigili indagati per tortura. Due agenti e due assistenti sono stati sospesi dal servizio, per il loro comportamento: avrebbero, infatti, aggredito un uomo che si trovava sulla barella in pronto soccorso.
Gli uomini sono stati anche indagati per tortura. In particolare, gli assistenti aggiungerebbero alle accuse già elencate quella di falsità ideologica in atto pubblico per aver redatto una relazione di servizio falsa.
Il provvedimento preso nasce da una denuncia che è stata sporta dal direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo.
Sassuolo vigili indagati: l’aggressione
I vigili indagati per tortura avrebbero rivolto la loro violenza contro un uomo di nazionalità marocchina, il quale era stato portato in ospedale per una grave crisi ipoglicemica. L’uomo era stato, infatti, trasportato in ospedale dal 118, dopo essere stato soccorso in strada, dove si trovava in un grave stato confusionale, e lì avrebbe subito i colpi dei vigili indagati. A raccontare la terribile vicenda è il personale sanitario di turno, il quale avrebbe descritto nel dettaglio la violenza subita dall’uomo.
In particolare, i vigili avrebbero iniziato ad urlare contro il paziente, immobilizzandolo con forza sulla barella, incastrando le sue braccia, in modo tale che non potesse muoversi, e colpendolo ripetutamente alla testa. Uno sarebbe salito in piedi sul bacino del paziente, accovacciato e con forza, per chiedergli se avesse fatto uso di sostanze stupefacenti.
Racconta il personale che l’abuso è andato avanti per un’ora, perché i poliziotti erano convinti che fosse uno spacciatore.
Così, comunque, la nota della Procura descrive i fatti della vicenda: “ […] i quattro indagati, i quali, secondo l’esposto, avevano ripetutamente aggredito un uomo di nazionalità marocchina trasportato presso il Pronto Soccorso dal personale del 118. […] Mentre erano in corso gli adempimenti connessi alla raccolta ed all’inserimento dei dati anagrafici ed anamnestici del paziente ed alla rilevazione dei suoi parametri vitali – prosegue la nota – i quattro indagati, giunti presso la struttura ospedaliera senza che alcuno avesse richiesto il loro intervento, avevano iniziato ad inveire contro il paziente, immobilizzandolo con forza alla barella sulla quale era stato collocato incastrandogli le braccia tra le sponde, percuotendolo ripetutamente sul petto ed al capo, uno di loro salendo con i piedi sul suo bacino mettendosi in posizione accovacciata, chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti. “
Sassuolo vigili indagati per tortura: ecco perché
La vittima è un operaio di nazionalità marocchina con regolare permesso di soggiorno. L’uomo non ha esposto denuncia per quanto subito per via dello stato di confusione e incoscienza in cui si è trovato durante il suo incontro con gli agenti. In quel momento pare fosse in corso una crisi ipoglicemica e attualmente non ricorda niente di quanto successo.
Sono queste condizioni durante l’aggressione a configurare l’atto dei vigili come una vera e propria tortura.
Lo definisce il giudice durante le indagini preliminari:
“Ritenuto che la pluralità delle condotte violente attuate dagli indagati, per circa un’ora, avessero cagionato alla persona offesa, che peraltro versava in condizioni di minorata difesa a causa della grave crisi ipoglicemica, acute sofferenze fisiche (elemento costitutivo del reato di tortura differente da quello di lesioni volontarie aggravate), determinando un trattamento inumano e degradante per la dignità della sua persona”.
La procura di Modena, infatti, fa sapere che il Gip ha ritenuto corretta la qualificazione giuridica delle azioni contestate, proprio in riferimento al reato di cui all’articolo 613 bis c.p. (tortura), introdotto con la legge 14 luglio 2017 n. 110.
Ad ogni modo, prima dell’emissione dell’ordinanza cautelare, i quattro vigili indagati sono stati interrogati dal Giudice delle indagini preliminari di Modena. La sospensione dal servizio è diversa nella durata per tutti e quattro gli agenti coinvolti nel difficile caso.
Le dichiarazioni del sindaco
Secondo il sindaco di Sassuolo, Gian Francesco Menani. gli agenti non sono dei criminali. Queste sono le parole che ha pronunciato riguardo all’incresciosa vicenda: “Non sono quattro criminali, sono convinto che la magistratura, verso cui nutro piena fiducia, chiarirà tutto”.