Mancano ancora moltissime persone all’appello, le vittime stimate superano le 40 mila unità eppure le autorità di Ankara hanno deciso di interrompere le ricerche di possibili sopravvissuti sotto le macerie. Questo nonostante si siano verificati dei veri e propri miracoli e qualcuno sia stato trovato vivo anche a distanza di diversi giorni dal terremoto. Ormai sembra deciso, le ricerche verranno sospese ovunque, tranne in due province, dove mancano ancora una quarantina di edifici da perlustrare. L’annuncio è stato dato proprio dalle autorità turche, a due settimane dal terribile sisma che ha distrutto parte del paese. L’ultimo bilancio fornito dalle autorità turche riferisce di almeno 40.642 morti che si aggiungono agli oltre 6.500 stimati in Siria. “In quasi tutte le province il lavoro di ricerca è terminato – ha detto Unus Sezer, a capo dell’agenzia governativa di soccorso (AFAD) – Continua solo nelle province di Kahramanmaras e Hatay, in una quarantina di edifici”. Le altre province turche colpite sono quelle di Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, Adana, Adiyaman, Osmaniye, Kilis, Malatya e Elazigdans. La Turchia ha quindi deciso oggi, domenica 19 febbraio, di interrompere le ricerche dei sopravvissuti, a distanza di due settimane dal terremoto del 6 febbraio nella maggior parte delle zone colpite, ma non nelle province in cui si sono registrati più danni e dispersi. Infatti solo nelle due province più colpite, quelle di Kahramanmaras e Hatay, proseguiranno i tentativi di salvataggio. Nessun nuovo sopravvissuto è stato recuperato dalle rovine per più di 24 ore, dopo che una coppia è stata salvata ad Antakya, capitale della provincia di Hatay, sabato. Negli ultimi tre giorni, sette persone sono estratte vive dalle macerie, tutte ad Antakya, compreso il figlio della coppia che è morto poco dopo essere stato tratto in salvo.
Terremoto Turchia interrompe ricerche, in arrivo aiuti dall’Italia dalle zone colpite dal sisma nel 2016
Intanto è di ieri la notizia secondo la quale partiranno dall’Italia aiuti diretti in Turchia ma anche in Siria, dove a quanto pare, sono arrivati pochissimi soccorsi, una situazione dovuta anche alle difficoltà create dalla guerra. Gli aiuti dall’Italia, per l’esattezza, partiranno dalle zone terremotate nel 2016: Norcia e tutta la Valnerina terremotata. “Noi conosciamo bene le difficoltà di quei giorni, impresse nella nostra memoria, e possiamo certamente capire le paure, le frustrazioni per l’oggi ed il domani di chi viveva già in condizioni più difficili delle nostre ed è stato colpito da una catastrofe nemmeno lontanamente paragonabile a quella già terribile che aveva interessato noi”, ha detto il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno. “Non dobbiamo e non possiamo dimenticare gli aiuti ricevuti e non possiamo restare inermi – ha aggiunto – Sono certo che i miei concittadini sapranno rispondere al meglio anche stavolta”. Il Comune di Norcia, congiuntamente ai Comuni dell’Ambito territoriale 7 della Protezione civile “Spoleto-Valnerina”, ha aderito all’iniziativa per avviare una raccolta beni di prima necessità in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Partiranno carichi di beni di prima necessità, tutto quello che può mancare e servire alla popolazione sopravvissuta in questo momento. Si tratta quindi di coperte, abbigliamento pesante, acqua, alimenti in scatola, e prodotti per l’igiene personale, i quali saranno poi inviati attraverso l’aiuto della Protezione civile alle zone terremotate. Le esatte modalità di invio dei materiali sono in fase di definizione, con costi che saranno sostenuti dalle amministrazioni comunali.
Terremoto, entra in Siria un convoglio di Medici Senza Frontiere
E in Siria oggi è entrato un convoglio umanitario di Medici Senza Frontiere (MSF), formato da 14 camion, attraversando il valico di frontiera di Hammam. Questo primo convoglio trasporta 1.296 tende destinate alle famiglie (di almeno 5 persone) rimaste senza casa a causa del terremoto e altrettanti kit invernali per isolarle dal freddo. Altri convogli di aiuti di MSF, con forniture mediche e non, sono previsti nei prossimi giorni. Tuttavia, avvertenza MSF, è necessario un aumento urgente del volume delle forniture per far fronte all’entità della crisi umanitaria. Nei dieci giorni successivi al terremoto, il numero di camion occidentale che hanno attraversato il confine con la Siria nord- è stato inferiore alla media del 2022. E ieri sera sono atterrati a Pisa e Pratica di Mare gli aerei di Guardia di Finanza e Aeronautica Militare che hanno riportato in Italia il contingente dei Vigili del fuoco che ha operato in aiuto alla popolazione nella missione coordinata dal Dipartimento di Protezione Civile.