Mondiale sci bronzo Vinatzer. Arriva nell’ultima occasione possibile la medaglia per l’Italia maschile dello sci alpino nei Mondiali di Courchevel/Meribel. Il merito è di Alex Vinatzer, ventitreenne finanziere di Selva Val Gardena, capace di cancellare la delusione per il quarto posto nella gara iridata di due anni fa disputata a Cortina e salire su quel podio di specialità che mancava alla squadra azzurra da Garmisch nel 2011, quando Manfred Moelgg fu terzo.
Sesto dopo la prima manche, Vinatzer ha mostrato grande intelligenza tattica nella seconda, durante la quale ha saputo costruirsi con merito un piazzamento che potrebbe dargli la svolta definitiva della carriera, dopo i due podi in Coppa del mondo sinora conseguiti con i terzi posti di Zagabria con gennaio 2020 e Madonna di Campiglio nel dicembre dello stesso anno. In una gara spettacolare che vedeva al termine della prima manche ben diciannove atleti racchiusi in 1″, è stato Henrik Kristoffersen a completare una rimonta eccezionale, che lo portato dal sedicesimo posto fino all’oro, con un guadagno di quindici posizioni e un tempo totale di 1’39″50 che nessun avversario è stato in grado di abbassare.
Mondiale sci: la gioia per il bronzo di Vinatzer
Le prime parole di Alex Vinatzer dopo la medaglia di bronzo nello slalom maschile dei Mondiali di Couchevel. “E’ stato un inverno tosto – racconta il carabiniere altoatesino -, in cui ho fatto fatica a trovare fiducia. Ce l’ho fatta anche se ho perduto qualcosa nella seconda manche ma non voluto strafare con il rischio di uscire, sono contentissimo. La seconda manche era davvero tosta, ci siamo allenati con i tedeschi su un tracciato simile a Sestriere, mi sono concentrato sulla mia sciata e avevo delle buone sensazioni. Era importante entrare in gara tranquillo e tenere a bada la mia voglia di attaccare, nella seconda manche ho pensato solo a sciare rotondo nelle prime porte, sino all’ingresso del piano. Poi ho cambiato marcia fino al dosso e sul pezzo finale, dove volevo mollare, ho calcato troppo e mi sono ritrovato leggermente fuori dalla linea ideale“.
“Prima di partire ho detto al mio skiman Michael Moelgg che ci saremmo ritrovati al traguardo a festeggiare, ho avuto ragione. Bisogna avere fiducia in sè stessi, c’è voluto un po’ più di tempo per trovare la quadra giusta su qualche dettagli mancanti, dal punto di vista del palmarès cambierà qualcosa, ma dal punto di vista personale devo solamente continuare a lavorare in questa direzione. Voglio condividere la medaglia con la mia famiglia, la mia fidanzata e tutto lo staff, ho avuto paura per qualche minuto di fare un altro quarto posto, alla fine è andata bene. In questi due anni abbiamo cercato di migliorare, alla fine si può anche fare qualche passo indietro, ma l’importante è crederci sempre” ha proseguito l’azzurro.
“Abbiamo approcciato la stagione in modo diverso, credo di non avere mai attaccato in nessuna manche al 100%, eppure le cose non erano andate come speravo. L’allenamento in gigante mi è servito molto, ho partecipato a tante gare FIS sin dalla trasferta di Ushuaia, e adesso sono riuscito ad abbassare di molto il mio punteggio, mi è servito per rilassare un po’ la mente quando andavo male in slalom” ha concluso Vinatzer.
Soddisfazione per Tobias Kastlunger
Tobias Kastlunger è contento dopo un ottimo quindicesimo: “Ho fatto qualche punto Fis, sono veramente contento della mia seconda manche. E’ la conferma del decimo posto fatto ad inizio stagione nello slalom di Val d’Isère, poi ho attraversato un periodo difficile ma non ho mollato, per cui posso ritenermi contento”.
Il commento del dt Carca
Il direttore tecnico Massimo Carca traccia il bilancio conclusivo sul versante maschile: “Vinatzer ha meritato il bronzo perchè ci ha creduto, effettivamente ha lasciato qualche decimo nella seconda parte di entrambe le manches, dove pensavamo facesse la differenza, probabilmente la neve era n po’ morbida e con la sua potenza è un po’ sprofondato, bisogna lavorare sulla scorrevolezza ed è per questo motivo che sta facendo tanto gigante. Tutti non hanno mai smesso di lavorare seriamente anche nei momenti difficili della stagione, però i segnali ci sono stati, gli atleti più giovani hanno fatto la loro migliore performance e mi riferisco allo stesso Vinatzer, Kastlunger, Schieder e Della Vite”.