Enzo Jannacci, all’anagrafe Vincenzo Jannacci, nacque a Milano il 3 giugno 1935. E’ stato un cantautore, cabarettista, pianista e attore.
Enzo Jannacci causa morte, malattia
Jannacci è morto a Milano il 29 marzo 2013, all’età di 77 anni, a causa di un tumore di cui soffriva da alcuni anni e per il quale era ricoverato alla Clinica Columbus.
Moglie, figli
Jannacci si sposò il 23 novembre 1967 con Giuliana Orefice. Il rapporto tra i due fu intenso e continuativo e il 5 settembre 1972 portò alla nascita del figlio Paolo, anche lui musicista.
Biografia
Vincenzo Jannacci era figlio di Giuseppe Jannacci, un Maresciallo dell’Aeronautica Militare Italiana impiegato all’Aeroporto Enrico Forlanini, che partecipò alla Resistenza durante la seconda guerra mondiale, distinguendosi in particolare nella difesa della sede dell’Aviazione milanese di piazza Novelli e di Maria Mussi, una sarta comasca.
Dopo aver terminato nel 1954 gli studi liceali presso il liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, si diploma in armonia, composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Successivamente, nel 1967, si laurea in medicina all’Università di Milano.
La carriera di musicista inizia negli anni Cinquanta: dopo il diploma in armonia, composizione e direzione d’orchestra ed otto anni di pianoforte al Conservatorio di Milano (con il maestro Centemeri), si avvicina al jazz e comincia a suonare in alcuni locali milanesi, ma contemporaneamente scopre anche il rock and roll, e dal 1956 diventa il tastierista dei Rocky Mountains, che si esibiscono alla Taverna Mexico, all’Aretusa ed al Santa Tecla; alla voce c’è Tony Dallara, e quando quest’ultimo abbandona il gruppo per intraprendere la carriera solista, entra come voce e chitarra Giorgio Gaber.
Il gruppo accompagna in molte serate un non ancora famoso Adriano Celentano, che Jannacci ha conosciuto al Santa Tecla. Con Giorgio Gaber lega in modo particolare, e forma un duo, I due corsari, che debutta alla fine del 1958 con due flexy-disc, Come facette mammata (un classico della canzone umoristica napoletana) e Non occupatemi il telefono, e prosegue l’anno successivo con altri 45 giri, incisi per la Dischi Ricordi.
Il suo primo album solista uscì nel 1964, con il titolo La Milano di Enzo Jannacci. Al suo interno, uno dei suoi capolavori: El portava i scarp del tennis.
Il più grande successo di Jannacci arrivò però sul finire degli anni Sessanta, quando diede alle stampe, con la collaborazione di Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini, l’album Vengo anch’io. No, tu no, trainato dalla title track, divenuta un vero tormentone capace di arrivare fino ai giorni nostri senza che la sua fama sia stata intaccata.