Domenica di tensione in Medio Oriente: le autorità della Siria denunciano attacchi missilistici riconducibili a Israele sulla capitale Damasco. Il bilancio provvisorio è di cinque vittime, 15 feriti e danneggiamenti a diversi edifici residenziali nel centralissimo quartiere di Kafr Sousa. I raid sono avvenuti in piena notte.

E’ probabile che l’obiettivo del bombardamento fosse un grande complesso di sicurezza utilizzato come deposito di armi e munizioni dall’Iran.

Basandosi sui video pubblicati in rete, i filmati mostrano crepe e colonne di fumo uscire da edifici particolarmente alti: in particolare, un palazzo di una decina di piani è collassato, schiacciandosi verso il basso.

L’attacco di questa notte è il più letale che Israele abbia sferrato nella capitale siriana

Rami Abdel Rahman, responsabile dell’Osservatorio siriano per i diritti umani

Raid Israele a Damasco, sintesi di una guerra sotto traccia

Non c’è solo la piaga del terremoto in Siria: le tensioni e la guerra civile gettano ulteriore distruzione in un Paese precipitato in un tunnel senza fine. Nella notte un raid aereo ha distrutto alcuni edifici residenziali a Damasco, capitale siriana, uccidendo cinque persone.

Il comandante supremo di Hezbollah (un gruppo paramilitare del Libano) filo-iraniano, Imad Mughniyeh, è stato ucciso nel 2008 in un attentato a Kafr Sousa, un quartiere super blindato di Damasco dove hanno sede alcune agenzie di sicurezza di Teheran.

L’attacco arriva più di un mese dopo che un missile israeliano ha colpito l’aeroporto internazionale di Damasco, uccidendo quattro persone, tra cui due soldati. Per quasi un decennio, Israele ha effettuato attacchi aerei contro presunti trasferimenti di armi e dispiegamenti di personale sponsorizzati dall’Iran nella vicina Siria. I funzionari israeliani hanno raramente riconosciuto la responsabilità di operazioni specifiche.

I raid fanno parte di un’escalation di quello che è stato un conflitto a bassa intensità il cui obiettivo era rallentare il crescente radicamento dell’Iran in Siria, dicono gli esperti militari israeliani.

Negli ultimi anni l’Iran ha ampliato la sua presenza militare in Siria e ha un punto d’appoggio nella maggior parte delle aree controllate dallo Stato, con migliaia di membri di milizie e gruppi paramilitari locali sotto il suo comando, dicono fonti di intelligence occidentali.

Il governo del presidente siriano Bashar al-Assad non ha mai riconosciuto pubblicamente che le forze iraniane operano per suo conto nella guerra civile siriana, affermando che Teheran ha solo consiglieri militari sul terreno.