Ci sarebbero novità sull’incidente che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, ha strappato alla vita due donne. Le vittime, a bordo di una Lancia Y, si trovavano all’altezza della barriera di Milano-Ghisolfa, sull’A4, quando erano state urtate da un’altra auto che procedeva nella stessa direzione, morendo sul colpo. Secondo quanto emerso ora, sembra che il conducente, un 39enne di origini marocchine, indossasse, al momento dell’impatto, un braccialetto identificativo, di quelli che si usano in corso di accettazione nei reparti di pronto soccorso: con tutta probabilità, prima di mettersi alla guida, sarebbe stato in ospedale, forse per problemi psichiatrici.

Milano incidente autostrada: la ricostruzione dei fatti e gli ultimi sviluppi

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sembra che le due amiche, di 54 e 59 anni, si fossero messe alla guida della Lancia Y per fare ritorno verso casa dopo una serata trascorsa a Milano per festeggiare il compleanno della più giovane, Laura Amato, che aveva compiuto gli anni lo scorso 25 gennaio. Momenti di felicità a cui aveva fatto seguito una vera e propria tragedia: giunte al casello di Milano-Ghisolfa, la loro autovettura, ferma per il pagamento, era stata urtata violentemente da una seconda, una Lancia Musa, che sfrecciava a 150 chilometri all’ora in un tratto di strada in cui la massima velocità consentita è di 30. A niente era servito l’intervento dei soccorritori del 118, giunti immediatamente sul posto per tentare di salvarle: entrambe erano morte sul colpo.

Era stato trasportato all’ospedale in codice giallo, invece, il conducente della seconda auto che, secondo quanto si apprende ora, sarebbe un 39enne di origini marocchine. Gli inquirenti sono da ore al lavoro per ricostruire le esatte dinamiche dell’incidente e capire in che condizioni si trovasse l’uomo al momento del sinistro. Sembra che, una volta estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco, gli sarebbe stato trovato al polso un braccialetto identificativo, di quelli adoperati negli ospedali in corso di accettazione nei reparti di pronto soccorso, dove, secondo alcune indiscrezioni, l’uomo si sarebbe recato per problemi psichiatrici.

Proprio su questo elemento si stanno concentrando i rilievi delle forze dell’ordine, intenzionate a capire se il 39enne fosse stato ricoverato e perché. Si aspettano, intanto, gli esiti degli esami tossicologici e alcolemici effettuati in ospedale: si riuscirà così a comprendere se l’uomo fosse sotto l’effetto di sostanze o medicinali o se possa essere stato colto da un malore mentre era alla guida. Nelle prossime ore il 39enne – attualmente ricoverato presso il San Carlo di Milano – sarà anche ascoltato dagli inquirenti. Dalle prime ricostruzioni, sembra che la sua auto abbia zigzagato sul tratto autostradale per circa due chilometri – portando molti automobilisti a sbandare e rallentare – prima di schiantarsi contro la Ypsilon delle due donne. Un urto violentissimo, che non ha lasciato loro scampo.

Ragazza investita da un tram a Milano: è grave

Altra tragedia ieri, sabato 18 febbraio, a Milano, dove una ragazza di 20 anni è stata travolta da un tram in via Torino, a pochi passi dal Duomo, intorno alle 13.30. Secondo le prime ricostruzioni, sembra che la giovane stesse camminando sul marciapiede quando, all’improvviso, sarebbe scattata per attraversare, in un punto sprovvisto di strisce pedonali. Il conducente del tram non avrebbe fatto in tempo a frenare, travolgendo la ventenne, che sarebbe poi caduta sul marciapiede, sbattendo la testa. Subito soccorsa dal personale del 118, la vittima dell’incidente era stata trasportata in codice rosso all’ospedale Niguarda, dove è ora ricoverata in gravi condizioni a seguito del trauma cranico riportato. In stato di shock, invece, il 44enne che si trovava alla guida del mezzo, portato in codice verde in pronto soccorso per gli accertamenti del caso.