Alla Conferenza sulla Sicurezza in corso a Monaco di Baviera c’è un grande tema emerso dallo sfondo e forse sottovalutato alla vigilia: quello sulla posizione della Cina rispetto alla guerra in Ucraina.
In assenza di rappresentanti della delegazione russa (a differenza, per esempio di quanto avvenne al G20 indonesiano), questa volta Pechino si è ritrovata faccia a faccia con il blocco occidentale e atlantico, mandando in avanscoperta l’Alto rappresentante della Politica Estera Wang Yi quale espressione della volontà della Repubblica Popolare.
La sintesi estrema degli aggiornamenti sul secondo giorno del summit è data direttamente dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, il quale ha dichiarato che il presidente cinese Xi Jinping pronuncerà un “discorso di pace” in occasione dell’anniversario dell’invasione russa. Parole pronunciate al termine del bilaterale tra le parti, in cui l’Italia ha chiesto ancora una volta al Dragone di usare tutto il suo potere diplomatico per far desistere Putin dal suo intento.
Guerra in Ucraina, Usa diffidenti: “Temiamo che la Cina fornisca armi a Mosca”
Quanto accaduto in Germania deve certamente essere interpretato come una novità assoluta, dal momento che la Cina non ha mai preso posizione rispetto alla guerra in Ucraina (nemmeno condannando l’invasione), anche alla luce dei rapporti diplomatici in declino con il principale alleato di Kiev, ossia gli Stati Uniti.
Si può dire che è stato soprattutto Vladimir Putin a “cercare” Xi Jinping, anche per intessere nuove relazioni commerciali su gas e petrolio dopo la chiusura dei mercati occidentali a seguito delle sanzioni imposte a Mosca.
Oltre alla posizione italiana, Wang Yi ha incontrato anche il padrone di casa della kermesse, vale a dire il cancelliere tedesco Olaf Scholz, chiedendo il massimo sforzo all’Europa per porre fine al conflitto. Tuttavia, c’è chi non crede a questo repentino cambiamento di rotta da parte di Pechino: il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha messo in guardia la Cina dalle possibili conseguenze che avrebbe un eventuale sostegno all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, in particolare rispetto all’ipotesi di fornire armi a Mosca.
All’inizio si temeva che tra i due fosse scattato il gelo totale, dopo la querelle del pallone spia abbattuto, e invece sarebbe avvenuto un incontro segreto per tentare di riannodare il filo della diplomazia. Dal canto proprio, Wang ha informato Blinken che Washington avrebbe dovuto accettare le conseguenze causate dal suo uso indiscriminato e isterico della forza.