Non solo alte maree, da qualche giorno la città di Venezia sta affrontando un problema meno noto del sono, le basse maree. Quest’ultime, da qualche giorno a questa parte, stanno creando un vero problema alla città veneta: una durata anomala e una moria di pesci che non trova spiegazione. La stessa cosa, qualche giorno fa, è successa a Napoli dove il mare si era ritirato improvvisamente. Le basse maree, soprattutto in località balneari, non sono una novità, bensì lo è la durata che persiste da giorni.
I canali interni, si vede dalle immagini che circolano in rete, sono delle semplici stradine piene di melma, con le barche dei privati ormeggiati in secca e con le antiche fondamenta dei palazzi che sono a vista. Anche mentre si percorre il Canal Grande. Questa bassa marea – spiegano dal centro previsioni maree comunale – è un’eccezione non tanto nelle misure sotto lo zero mareografiche raggiunte in laguna, ma la durata che sta creando seri problemi alla navigabilità.
Venezia, acqua bassa e canali in secca: a rischio il servizio di emergenza
La cosa che più preoccupa in questo momento in termini di navigabilità è l’emergenza legata ai soccorsi sanitari. Le idroambulanze del Suem 118, in alcune occasioni impossibilitati ad andare avanti vista l’assenza di acqua, hanno dovuto lavorare da fermi portando i malati e i pazienti a braccio fino all’imbarcazione. Questo di norma succede durante i picchi di bassa marea, che però in genere durano poche ore e non giorni. Questa situazione invece, con la pressione atmosferica prevista, continuerà almeno fino alla giornata di martedì.
Bassa marea nel 2005, record nel ’34
In epoca più recente, secondi i dati dell’Ufficio maree del Comune di Venezia, il 2005 è stato l’anno che ha visto il maggior numero di ore con una situazione di marea inferiore a -50 centimetri, durato 48 ore. Poi a seguire nel 2002 e nel 2007 con 28 ore. Anche se nell’ultimo decennio il fenomeno dei canali in secca era poco frequente. Il livello più basso di marea invece, fu registrato nel 1934 con 121 centimetri sotto lo zero mareografico, e un -92 nel 1989.