Dimissioni Montaruli, arrivate in maniera piuttosto veloce e in modo chiaro. Non c’erano dubbi che il sottosegretario Augusta Montaruli lasciasse il Governo dopo la conferma da parte della Cassazione della condanna a 1 e 6 mesi per peculato.

Da ricordare che la Montaruli era finita tra gli imputati nell’ambito del processo per fondi regionali sottratti alla Regione Piemonte, quella che ai più dal punto di vista mediatico è conosciuta come l’inchiesta per le “spese pazze” in Regione Piemonte.

Il primo passo indietro da parte di un esponente del Governo Meloni. Naturalmente le opposizioni hanno subito chiesto che si dimettesse, ma la stessa Montaruli non ha fatto passare tanto tempo, tanto che aveva già preparato la lettera e aveva, si dice, già informato i vertici sulle sue intenzioni.

Dimissioni Montaruli. Un passo indietro per Giorgia

C’è da dire e rimarcare, un modo differente rispetto ad altri governi, dove, davanti a una condanna, ci sono stati sottosegretari o addirittura Ministri che hanno fatto passare del tempo e che hanno addirittura continuato a governare come se niente fosse.

Una condanna  che ha segnato il futuro politico nel governo Meloni. E non poteva essere in altro modo, considerato che la stessa Meloni non meno di una settimana fa, durante la campagna elettorale, era stata abbastanza esplicita in questo senso.

Se hai una pena te la devi scontare tutta, vale per tutti. Certezza del diritto, certezza della pena. Che significa che chi è indagato o sotto processo deve avere il massimo delle garanzie, ma significa anche che quando sei condannato con sentenza passata in giudicato la pena te la devi scontare”, erano queste le frasi che ha utilizzato il presidente del Consiglio E la Montaruli non poteva fare altrimenti.

“Credo nella magistratura, ma io sono innocente”

Lei, Augusta Montaruli, spiega la sua posizione in una lunga lettera dove cerca di far arrivare le sue motivazioni e il suo pensiero: “Ha finalmente fine un processo che è durato ben undici anni, per fatti che risalgono a 13 anni fa, articolato in cinque gradi di giudizio, con un’assoluzione piena in primo grado ed un esito ieri contrario. Mi riservo di valutare l’opportunità di un ricorso alla Corte di Giustizia Europea“.

Ho creduto, credo e continuerò a credere nella Magistratura. D’altra parte solo chi confida nella propria innocenza e nella Giustizia si sottopone a dibattimento ovvero per così tanto tempo al giudizio in modo pubblico benché un procedimento simile, fin dall’inizio, sia stato mediaticamente esposto. Così io ho fatto”. Lo scrive Augusta Montaruli (FdI), annunciando così le sue dimissioni da sottosegretaria al ministero dell’Università.

Mi sono difesa in un tribunale non da un tribunale e non intendo ora in ragione di quello in cui credo assumere una mia difesa fuori da questo contesto. Mi sono sempre assunta la responsabilità della mia condotta anche quando leggevo o ascoltavo facili ironie su spese mai contestate dalla procura e su cui quindi non ho potuto difendermi neppure nelle aule dove in modo rispettoso ho rinviato ogni valutazione sempre. Per quella stessa responsabilità in ogni caso ancor prima che questo processo avesse inizio e potesse definire un giudizio ho provveduto alla restituzione delle somme contestate per una cifra pari ad oltre il doppio rispetto a quella indicata dall’odierna sentenza