A margine del G7 tra i ministri degli Esteri riuniti a Monaco, è arrivato – l’ennesimo – sostegno all’Ucraina. “Sostegno e solidarietà al popolo ucraino per tutto il tempo necessario” fanno sapere i presenti insieme al ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ospite d’eccezione. I paesi, si impegnano a una pace giusta e duratura nel paese, così come aveva già chiesto il presidente Zelensky con le osservazioni al vertice del G20 nel novembre del 2022.
I ministri a sostegno dell’Ucraina
I ministri – in una nota congiunta da Monaco – fanno sapere che condannano con la massima fermezza la brutale e non provocata guerra di aggressione del governo russo contro l’intera Ucraina. A seguire, hanno chiesto al Cremlino di ritirare, senza nessuna condizione, tutte le forze e l’equipaggiamento dall’Ucraina così da rispettare l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale all’interno delle sue frontiere riconosciute dall’intera società internazionale. I ministri del G7, che erano riuniti sotto la presidenza del capo della diplomazia nipponica Hayashi Yoshimasa, si sono soffermati sulla questione nucleare: “Nessuna arma atomica è stata usata per 77 anni. La retorica nucleare irresponsabile di Mosca non la possiamo accettare”.
Nucleare, Tajani si schiera per la sicurezza
Sempre legato al tema della sicurezza nucleare, il team di ministri a Monaco ha condannato la Russia per la protratta occupazione e militarizzazione dell’impianto nucleare di Zaporizhzhia: “Esortiamo la Russia all’immediato ritiro delle forze militari e del personale russo.” All’incontro a Monaco i presenti hanno poi sottolineato il pieno appoggio dei Paesi del G7 agli sforzi dell’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica per gestire la sicurezza nucleare. E sul tema dei diritti umani, i ministri degli esteri hanno criticato gli attacchi russi agli ucraini:
Non ci deve essere impunità per i crimini di guerra e le altre atrocità, compresi gli attacchi alle popolazioni civili e alle infrastrutture, nonché le operazioni di filtrazione e le deportazioni forzate di civili ucraini in Russia.
Questa la dichiarazione finale a Monaco dove hanno ribadito l’intenzione di far rispondere a tutti i responsabili delle azioni commesse, senza lasciar fuori la leadership russa e il presidente Putin.