La Corea del Nord torna protagonista della scena indo-pacifico dopo il lancio di un missile balistico a lungo raggio nelle acque che costeggiano il fianco orientale del Paese. Secondo le indiscrezioni di Seul, si tratterebbe di una risposta da parte di Pyongyang alle prossime esercitazioni militari congiunte tra Stati Uniti e Corea del Sud.

Nel quadro della vicenda si inseriscono le autorità giapponesi, dal momento che il missile è caduto nelle acque all’interno della zona economica esclusiva nipponica più di un’ora dopo il lancio. E’ il primo lancio missilistico del regime di Kim nel 2023, dopo che l’anno scorso aveva concluso più 40 operazioni nella seconda metà del 2022.

Il punto più alto dei suoi esperimenti balistici è stato rappresentato dai missili intercontinentali (ICBM), la cui portata è in grado di colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti. Inoltre, il Nord ha proseguito la modernizzazione del suo arsenale atomico.

Lancio missile, Corea del Nord “risponde” a esercitazioni congiunte

Il missile a lungo raggio è stato lanciato dall’area di Sunan, area aeroportuale della capitale Pyongyang, secondo le dichiarazioni dell’esercito sudcoreano. Sul tema continua a vigilare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che ha già condannato le operazioni del regime filogovernativo, il quale tuttavia difende le proprie ragioni asserendo di doversi difendere dalla minaccia americana e dei suoi alleati.

Stando al cronoprogramma, le esercitazioni nucleari alleate sono previste per mercoledì al Pentagono e coinvolgeranno alti responsabili delle politiche di difesa di entrambe le parti, ha dichiarato il ministero della Difesa di Seul. I due Paesi stanno inoltre pianificando una serie di esercitazioni sul campo, tra cui esercitazioni a fuoco vivo, nelle prossime settimane e mesi.

Pyongyang potrebbe aver inoltre creato un’unità militare incaricata di produrre nuovi missili intercontinentali, in linea con la sua recente riorganizzazione dell’esercito, come suggeriscono i video dei media statali di una parata del 9 febbraio. Spicca in particolare una possibile nuova arma a combustibile solido, che potrebbe aiutare il Nord a dispiegare i suoi missili più velocemente in caso di guerra.