La guerra in Ucraina giunge al suo 360° giorno, le principali notizie di attualità non arrivano però dal fronte bensì da Monaco di Baviera, dove è in corso la Conferenza sulla Sicurezza.
Ieri ha parlato il presidente Volodymyr Zelensky, il quale ha esortato gli alleati a sostenere la sua nazione per difendere la sovranità nazionale ed europea, affermando che non esistono alternative alla vittoria ucraina.
Tra i bilaterali maggiormente determinanti nella Conferenza bavarese va senz’altro segnalato quello tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e l’alto rappresentante della politica estera cinese Wang Yi. Quest’ultimo ai microfoni delle agenzie di stampa nazionali ha espresso la speranza “che la Germania svolga un ruolo costruttivo nella de-escalation“, rimarcando poi “gli sforzi che Pechino sta compiendo per promuovere i colloqui di pace in quanto potenza mondiale“.
Tuttavia Scholz esce con un velo marcato di delusione per l’assenza di supporto rispetto alle forniture militari per Kiev. La situazione si è dunque ribaltata, se si pensa che fino a poco tempo fa era la Germania a soggiornare nel limbo dell’indecisione. Ieri, anche la Polonia ha dichiarato di voler mettere in stand-by l’invio di caccia F-16, puntando a una risposta collettiva sotto l’egida della Nato. Il ministro francese per gli Affari Europei ed Esteri Catherine Colonna ha dichiarato al contrario che Parigi ha accelerato la produzione di armi, in particolare le unità di artiglieria semovente Caesar.
Guerra in Ucraina, la Russia chiede commissione d’inchiesta per Nord Stream
Guerra in Ucraina, gli ultimi aggiornamenti sul conflitto bellico arrivato ormai ad oltre un anno di scontri.
Il Congresso degli Stati Uniti ritiene che lo scenario migliore per la risoluzione del conflitto sia un accordo per creare “un’unica Ucraina”, con la possibilità di continuare a potenziare le capacità di difesa di Kiev. Pensiero espresso ieri da Adam Smith, deputato democratico della Commissione per i servizi armati della Camera, a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in cui tuttavia non è chiara la posizione della Crimea. Al momento ci sarebbero infatti delle garanzie sull’ipotesi che la penisola rimanga sotto il controllo di Mosca, ma non è escluso un possibile cambio di scena.
Il governatore della regione russa di Kursk, al confine con l’Ucraina, ha parlato di nuovi bombardamenti sulle aree “contese”: in particolare nei pressi del villaggio di Gornal, nel distretto di Suzhansky. Non ci sono state vittime o feriti, eppure subisce parziali interruzioni la fornitura di elettricità nei villaggi racchiusi in un perimetro di circa 100 chilometri quadrati. Squadre di emergenza al lavoro per riparare il guasto.
Assente dalla Conferenza di Monaco la Russia, che tuttavia segue sempre con attenzione quanto accade in Europa. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha accusato gli Stati Uniti di “vietare all’Ucraina la possibilità di partecipare ai colloqui e ai negoziati di pace“. La Russia ha inoltre presentato richiesta formale al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per istituire una commissione d’inchiesta sul bombardamento misterioso dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, che potrebbe includere avvocati internazionali indipendenti selezionati dal Segretario generale delle Nazioni Unite.