Il decreto varato ieri dal Cdm che elimina le cessioni del credito sul superbonus “passerà alla storia come il decreto vergogna”. Lo dice il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte al Tg3. Il Presidente del Movimento 5 Stelle aggiunge che:
Hanno assunto impegni precisi Meloni, Salvini e tutta Forza Italia per sostenere il superbonus edilizi poi hanno aspettato le elezioni regionali e il giorno dopo voltano le spalle a famiglie e imprese.
Superbonus, Calenda sta col governo
Il Pd è dello stesso avviso del Movimento 5 Stelle ed ha esortato, a più voci, il governo di tornare sui suoi passi. Chi invece sembra pensarla come l’esecutivo è il Terzo Polo. Sicuramente è così per Azione che oggi, in un’intervista all’AGI a Carlo Calenda, ha spiegato il proprio punto di vista. Quest’ultimo, infatti, ha definito il Superbonus una misura folle ed ha spiegato di approvare la linea del governo Meloni. Le sue parole nel dettaglio:
Partiamo da un dato: solo il Superbonus vale 71 miliardi di euro, con gli altri bonus previsti arriviamo a circa 120 miliardi, un ammontare di denaro mai speso per una singola operazione. Il mio piano ‘Industria 4.0’, che ha aumentato gli investimenti del Paese a tassi superiori alla Germania, è costato 30 miliardi, con un esborso dello Stato in tempi molto più lunghi. Peraltro, noi non coprivamo tutto: non dicevamo alle imprese ‘se compri un macchinario che vale 100 ti diamo il 110% del costò ma il 33% nel massimo dei casi o il 60% per il Sud. I numeri del Superbonus, invece, sono insensati. Soluzioni? Stiamo ancora studiando quanti sono questi crediti. Si potrebbe risolvere facendo in modo che il nuovo modo di contabilizzare a bilancio i crediti valga soltanto per i nuovi lavori e non per i vecchi ma il fatto che il governo non l’abbia stabilito mi fa pensare che l’Ue non lo permetta.
Sul fatto che Giuseppe Conte continui a difendere la bontà del Superbonus ha detto:
Conte di economia non capisce niente. Se lo Stato comprasse l’auto a tutti gli italiani, il Pil crescerebbe ma non ci sarebbe un effetto positivo sugli investimenti. Se butti 120 miliardi, il Pil aumenta di 120 miliardi, ma basta. Il Superbonus è una norma costruita da dilettanti allo sbaraglio. Una pazzia, è come se lo Stato dicesse: chiunque vuole comprare una macchina, gliela ripaga lo Stato. Non potrebbe mai funzionare. Come il reddito di cittadinanza, è una misura che può avere effetti positivi ma fatta talmente male da provocare grandi rischi. Ma qui parliamo di un provvedimento che avrebbe messo a posto la sanità per i prossimi 15 anni. Il ‘reddito’ impegna 8 miliardi e mezzo all’anno, qui si tratta di 13 anni di ‘reddito’, pazzesco.
Pd: “Governo ci ripensi”
Più simile a quella del M5s, invece, la posizione del Pd. Antonio Misiani, responsabile economico del Pd, ha esortato il governo a ripensarci con queste parole:
Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri accentuerà gravemente la crisi del settore edilizio. L’allarme lanciato dall’Associazione nazionale dei costruttori e dalle associazioni degli artigiani è del tutto condivisibile. Pensiamo alle imprese del settore ma anche ai lavoratori. Un settore che occupa quasi due milioni di persone. La verità è che il governo sta buttando il bambino con l’acqua sporca: il blocco di tutte le cessioni di credito affossa incentivi che nel 2021-2022 hanno contribuito in misura decisiva alla ripartenza economica del Paese e la mancata soluzione della questione dei crediti fiscali bloccati rischia di fare collassare 25 mila imprese e 130 mila posti di lavoro, per non parlare delle famiglie interessate dagli interventi finanziati con i bonus.