I pensionati attendono, per il mese di marzo 2023, i pagamenti INPS pensione di invalidità. In tanti vorrebbero ricevere sull’importo della pensione una somma aggiuntiva, un riconoscimento suppletivo per l’importo delle prestazioni troppo ridotto.
C’è chi spera nell’aggiornamento e nell’aumento del trattamento assistenziale spettante. Purtroppo, per le prestazioni economiche assistenziale, l’INPS non procede al riconoscimento di aumento, né per fasce, né per reddito.
INPS pagamenti pensione invalidità
Non ci sarà alcuna valutazione in rialzo. Le pensioni d’invalidità non subiranno variazioni in aumento rispetto a quanto percepito a gennaio e febbraio. La confusione è dovuta dall’applicazione della rivalutazione nella misura del 7,3 per cento sulle prestazioni previdenziali, ridotto nella misura del 5,3 per cento solo per poche pensioni d’invalidità.
In ogni caso, i percettori delle pensioni d’invalidità dal 20 febbraio 2023 nell’area della propria posizione previdenziale, ovvero dal proprio cassetto previdenziale, possono controllare le date di pagamento INPS disponibili nel “fascicolo previdenziale del cittadino”, se dotati delle credenziali di accesso al sistema, come SPID – Sistema Pubblico di Identità Digitale, CIE (Carta di Identità Elettronica) o CNS – Carta Nazionale dei Servizi.
Oltretutto, il nuovo aggiornamento del sito dell’Istituto appare veloce, snello e di facile utilizzo.
Pensione d’invalidità a marzo 2023: il calendario dei pagamenti INPS
L’Ente nazionale della previdenza sociale ha aggiornato le date di pagamento riferite al mese di marzo 2023. Il primo giorno pagabile sul conto corrente bancario e postale e sulle altre modalità postali, come BancoPosta e Postepay Evolution resta mercoledì 1° marzo.
Nell’elenco dei pagamenti INPS nel quadro delle prestazioni economiche assistenziali riferite al mese di marzo 2023, troviamo:
- assegno assistenziale per invalidi parziali, pensione d’inabilità totale, assegno sociale sostitutivo per invalidi civili, pensione sociale per sordomuti, pensione per ciechi assoluti e pensione ciechi parziali.
- e, ancora, indennità di accompagnamento, indennità accompagnamento per ciechi totali, indennità di comunicazione per sordi e indennità di frequenza.
Per il ritiro della pensione d’invalidità in denaro presso gli uffici postali, sarà disponibile un calendario settimanale, presumibilmente nei seguenti giorni, quali;
- 1° marzo mercoledì, dalla A alla B
- 2 marzo giovedì, dalla C alla D
- 3 marzo venerdì, dalla E alla K
- 4 marzo sabato, dalla L alla O
- 6 marzo lunedì, dalla P alla R
- 7 marzo martedì, dalla S alla Z
Come cambiano le pensioni d’invalidità a marzo 2023
A incidere su determinate pensioni d’invalidità sono i redditi complessivi individuali e familiari.
Per questo, interessa sapere qual è il limite del reddito che permette l’erogazione del contributo spettante, oltre alla data di pagamento in cui dovrebbe presumibilmente arrivare l’accredito in banca o disponibile per il ritiro presso gli uffici postali.
Per ora, sulle pensioni d’invalidità non sono presenti indici in rialzo, ovvero aumenti che fanno supporre a un cambio di rotta del governo italiano. Purtroppo, le altre prestazioni economiche previdenziali sono state aggiornate in base all’indice ISTAT in virtù degli aumenti di beni e servizi.
Un discorso che non ha toccato le pensioni d’invalidità, se non per le pensioni più alte di 2.101,52 euro lordi mensili.
Invece, sono stati aggiornati i parametri reddituali per il diritto alla prestazione assistenziali, con decorrenza dal 1° gennaio 2023 sono state riconfermate le indennità. Per cui, sono stati convalidati i sussidi non vincolati dalla situazione reddituale (personale o coniugale) salvo l’indennità di frequenza.
Per le pensioni per inabili la soglia reddituale di riferimento a cui rapportarsi corrisponde all’importo reddituale uguale o inferiore a 17.920 euro annui.
Sulla stessa linea seguono le pensioni rilasciate in favore dei ciechi assoluti e sordomuti. In questo caso, l’assegno mensile per invalidi parziali, per l’assegno per ciechi parziali e per l’indennità di frequenza, la soglia reddituale ha subito una rimodulazione in ribasso attestandosi sul valore uguale o inferiore a 5.391,88 euro