Domus Artium è un progetto ideato e fortemente voluto da Barrett Wissman, imprenditore visionario e filantropo amante dell’arte che ha deciso di affrontare una sfida titanica: prima aprire le dimore storiche a tutti con serate di musica ed enogastronomia, quest’anno di arrivare ad uno step successivo chiudendo un accordo con il MiC che ha permesso di portare la serie di concerti di altissimo livello negli edifici pubblici come il Palazzo della Cancelleria nel cuore di Roma dove è avvenuta la prima serata evento. Noi di TAG24 abbiamo potuto intervistare Barrett Wissman.
Domus Artium Barrett Wissman racconta lo sviluppo del progetto
“Naturalmente abbiamo sempre voluto far crescere il progetto e a costruire la fondazione per il futuro. Tutto ciò richiede duro lavoro e relazioni di management importanti, con gli artisti, con le istituzioni pubbliche e private e con tutti gli altri partecipanti che contribuiscono a facilitare il lavoro di questo grande progetto”, ha sottolineato Barrett Wissman su quanto Domus Artium sia cresciuto in questa nuova edizione “Effettivamente il processo di crescita non è facile, soprattutto per rendere il prodotto finale sempre più interessante, raffinato e di impatto culturale per il pubblico. Ora che ci siamo conosciuti meglio e abbiamo pianificato le strategie per mostrare i nostri sforzi è divenuto sempre più facile includere nel progetto nuovi partner”.
Il lavoro con il MiC e Vittorio Sgarbi
Un passaggio cruciale è stato vedere riconosciuto il lavoro grazie al patrocinio del Ministero dei Beni Culturali: “Grazie al patrocinio del MiC abbiamo aggiunto degli elementi importanti per l’approvazione del progetto Domus Artium 2023″, sottolineando il grande lavoro del sottosegretario Vittorio Sgarbi “È un appassionato stratega dell’arte in ogni sua forma, oltre ad essere un ottimo politico: questa è una rara combinazione e mi auguro che la collaborazione con il Governo continui in modo proficuo e duraturo. Sono consapevole che per molti, il signor Sgarbi può apparire come un personaggio controverso, ma reputo che sia uno dei più talentuosi critici del panorama artistico. Tra l’altro ci conosciamo da molti anni e abbiamo sempre collaborato insieme”, poi conferma “No, non abbiamo preso finanziamenti pubblici”.
“Questo progetta cerca di unire elementi diversi di vita e cultura, perché è questo che rappresenta: cibo, buono e preparato in maniera eccellente, e arte sono due elementi principali che credo debbano coesistere. Sia che si tratti di un museo o di teatri la musica è elemento fondante tra i due, l’arte non dovrebbe essere sperimentata come uno spazio vuoto”, ha spiegato l’imprenditore che si sofferma come la vera mission sia ridare vita a luoghi iconici della nostra storia donandoli al pubblico più ampio possibile “Si lo è, non si tratta soltanto di splendidi edifici da ammirare ma necessitano di essere vissuti come lo erano secoli fa. Se ci avviciniamo a questi luoghi in questo modo e non soltanto come musei del passato, saremo in grado di riportare alla luce le arti passate nel presente”.
L’obiettivo di diventare un brand globale
“Il mio sogno è di costruire eventi in serie in molte città, non solo in Italia, ma anche all’estero. Non ho una precisa location da sogno in mente, francamente i luoghi in cui stiamo lavorando per questa edizione sono essi stessi un sogno e siamo fortunati ad averli a disposizione”, Barrett Wissman sottolinea come sia molto bello che alle serate della prima edizione abbiano partecipato molti giovani “Il mio scopo principale è di avere un nuovo pubblico, da attrarre verso le arti e la cultura attraverso nuovi processi sperimentali molto più eccitanti per tutti”.