Valeria Fioravanti Roma. La fiaccolata. – Ecco un’altra delle iniziative per ricordare Valeria Fioravanti, la giovane donna (27 anni) morta di meningite batterica lo scorso 10 gennaio: il suo caso è approdato in procura come indagine per omicidio colposo da parte dei medici.
La giovane, infatti, è stata dimessa da tre ospedali differenti, prima che le venisse diagnosticata la meningite batterica che l’ha portata alla morte.
Gli amici e i familiari, allora, desiderosi di mantenere vivo il ricordo e fare luce su una vicenda tanto incresciosa, come quella che ha portato Valeria Fioravanti lontano da loro, hanno deciso di organizzare questa fiaccolata, che si terrà il 10 marzo del 2023, alle 21:30, presso Piazza San Giovanni Bosco a Roma.
Valeria Fioravanti Roma: le sofferenze prima del decesso
Valeria Fioravanti è morta per una meningite batterica scoperta troppo tardi, dopo quattro tentativi di ricovero, quando era troppo tardi per la ragazza, che è morta, in seguito alla scoperta troppo tardiva del processo infiammatorio. Pare, inoltre, che la meningite batterica che ha portato la ragazza alla morte sia nata dopo un banale intervento per un ascesso.
In seguito all’intervento, la giovane, infatti, è andata al pronto soccorso del policlinico Casilino e ha accusato di provare dei forti dolori alla testa, al collo e alla schiena. In quell’occasione, le era stata diagnosticata una forte cefalea, per la quale le erano stati prescritti alcuni farmaci antinfiammatori.
Ma il dolore non era passato e, a distanza di tempo, Valeria e la madre hanno nuovamente chiesto aiuto al centro, dal quale sono state scacciate con insistenza, sotto l’accusa di esagerazione.
Quando le donne hanno chiesto consulto ai medici del San Giovanni, i quali le avrebbero diagnosticato una protusione alla colonna vertebrale, con conseguente disposizione di indossare un collare per una settimana, ma, anche in questo caso, i dolori non sono cessati e Valeria ha tentato d’esser ricoverata una quarta volta, al Gemelli, dove non c’è stato nulla da fare.
Alla giovane è stata diagnosticata una meningite batterica, che non è stato possibile curare: così, Valeria Fioravanti, 27 enne, madre di una bimba di appena tredici mesi, è morta.
I genitori e gli amici ancora cercano delle testimonianze per corroborare il modo in cui Valeria e la madre sono state scacciate dal policlinico Casilino.
Giustizia per Valeria: si organizza una fiaccolata
Sul sito Giustizia per Valeria, deputato alla raccolta di testimonianze utili al caso e volto al sostegno della causa della ricerca di giustizia per ciò che è accaduto a Valeria Fioravanti, così riporta la notizia della fiaccolata che si terrà giorno 10 marzo, in onore della ragazza:
“La fiaccolata è ovviamente aperta a chiunque voglia partecipare. Per partecipare è stato creato un evento su Facebook a cui iscriversi […].
Viste le restrizioni vigenti per “manifestazioni” di questo tipo, la famiglia Fioravanti chiede gentilmente a chiunque avesse intenzione di partecipare di iscriversi all’evento su Facebook. Questo permetterà di tenere un conteggio approssimativo delle persone presenti per poterlo comunicare alle Forze Dell’Ordine.
Tra le varie iniziative sarà realizzato uno striscione di circa 3 metri e saranno distribuiti adesivi con scritto “Giustizia per Valeria”.
Ci sarà un percorso che verrà fatto durante la fiaccolata che verrà comunicato nei prossimi giorni sui social e che troverete nella pagina dell’evento.”
Ricerca di testimoni per il caso
Sul sito Giustizia per Valeria, così è spiegata la necessità di ricerca dei testimoni per il caso:
“La mattina del 30 dicembre 2022 Valeria Fioravanti, accompagnata dalla madre Tiziana, si è recata al pronto soccorso del policlinico Casilino, in quanto i dolori non accennavano a passare nemmeno con le cure prescritte dallo stesso pronto soccorso. Veniva accusata di esagerazione e veniva minacciata di intervento delle forze dell’ordine se non fosse andata via. Non abbiamo cartella clinica in merito a quella visita. “
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