Nazionale Polo Stefano Giansanti Roma. Lui impegnato sul campo di Polo, la sua Roma su quello del Salisburgo per l’Europa League. Stefano Giansanti, capitano della nazionale di Polo, ora è in forza alla Kadermin Union. Professionista esemplare, porta a termine il suo match. Purtroppo, il risultato non è quello sperato. La partita persa all’ultimo secondo lascia l’amaro in bocca a Giansanti. Così dopo aver dovuto assorbire la delusione forse, pensa, di cercare conforto in un’altra sua grande passione: la Roma. È un giovedì di coppa e la Roma è sul campo del Salisburgo per l’Europa League. Giansanti è appena sceso da cavallo dopo una sfida tiratissima con il team Natuzzi. Maglia gialla, piumino rosso, sembra quasi fatto apposta. Il capitano della nazionale finisce la sua partita, cerca di smaltire la delusione, poi si guarda in giro e chiede subito: “Oh mi dite? Che fa la Roma a Salisburgo?”. Ad un passo da lui c’è Alessandro Mongillo, Owner e Ceo di Union e dunque ‘presidente’ della squadra di Giansanti. Mongillo conosce bene l’altro amore del suo giocatore e sa cos’è l’unica cosa da fare in questi casi. Con il cellulare sintonizzato sulla partita dei giallorossi si avvicina a Giansanti che pronto lo afferra e non se ne stacca fino alla fine della partita della squadra di Mourinho.
Nazionale di Polo Stefano Giansanti e la passione per la Roma
Giansanti sorride e ringrazia: “E’ il passato che ritorna: lo scorso anno che dolore – racconta – fui costretto a rinunciare alla finale di Conference a Tirana perché avevo da giocare la mia di finale, durante il concorso di Piazza di Siena. Oggi invece ero in campo mentre la Roma gioca a Salisburgo, non mi lamento eh – sorride scherzando– ma c’è qualcosa da rivedere sugli orari delle mie partite e quelle dei ragazzi di Mourinho!”. Passano i minuti la Roma spreca con Abraham e, quando Dybala non rientra in campo per il problema alla coscia sinistra si rabbuia, rivolgendosi agli amici argentini e giocatori di polo poco distanti: “Paulo è uscito, speriamo non sia nulla di grave, con lui è un’altra Roma, si sa…”, è il commento. Poi i giallorossi provano prima a vincere la partita, poi dopo il gol fortunoso del Salisburgo quanto meno a pareggiarla. Giansanti segue con attenzione e tanto pathos. Arrivano i legni di Cristante e Belotti. Stefano soffre, si agita con un paio di amici romanisti come lui: “E ti pare?! Non saremmo la Roma se non prendessimo un paio di pali a partita”. Poi la doccia fredda con il gol di Capaldo nel finale di gara, la delusione che però lascia subito spazio alla voglia di rivalsa e al tipico ottimismo giallorosso: “Lo sport è questo: sembra che tu stia per vincere e incredibilmente finisci per perdere. Oggi è capitato a me e poi alla mia Roma, giornata nera, ma giovedì ci rifaremo all’Olimpico e stavolta nulla mi impedirà di essere lì a tifare per questi ragazzi…”, è il saluto di Stefano Giansanti, capitano azzurro della nazionale di Polo e romanista doc., nato a Roma, 47 anni fa di professione gioielliere. Per la cronaca, ieri con la sua squadra di polo ha perso una la tiratissima sfida contro il team Natuzzi, all’ultimo secondo sul campo ‘Antonella De Rigo’ di Fiames, a Cortina d’Ampezzo 6/5 ½ dopo essere stati in vantaggio 5 ½ a 2: “Pazzesco, quel maledetto rigore…”, sbagliato dai suoi proprio sul filo di lana. Sul campo di Fiames è di scena la quarta edizione di Italia Polo Challenge, “IPC 2023 TROFEO U.S. POLO ASSN”. Una curiosità: il secondo sponsor della squadra in cui attualmente milita Stefano Giansanti è la Union, azienda sponsor anche degli steward dello stadio Olimpico di Roma.