Pupi D’Angieri è uno dei diplomatici più noti e apprezzati del nostro paese, la redazione di TAG24 ha avuto modo di intervistarlo chiarendo subito un aspetto riguardante la sua vita privata ovvero che non ha mai avuto alcuna relazione con l’attrice Nancy Brilli. Il suo lavoro di diplomatico e gestore di fondi gli ha permesso di entrare nella classifica dei 500 uomini più ricchi del mondo, anche se le soddisfazioni più importanti le ha ottenute con i tanti incarichi di politica internazionale.
Pupi D’Angieri patrimonio da record per l’ambasciatore al centro del gossip
“Io non riesco ad uscire di casa e andare a cena con una persona sono andato due volte a cena, e mi hanno fatto le foto”, ha sottolineato con il sorriso Pupi D’Angieri originario del Belize stato del centro america. L’uomo viene spesso fotografato in modo spasmodico dai paparazzi, proprio per via del suo ricchissimo patrimonio. Quello che non va bene è che i giornali di cronaca rosa lo abbiano tutti indicato come il compagno di Nancy Brilli: “Questo non è assolutamente vero, sono state dette molte falsità sulla mia vita privata non ho mai abuto alcuna relazione con la signora Brilli che conosco soltanto”.
Da avvocato a imprenditore di successo
Pupi D’Angeri ha origini siciliane, il nonno materno era un ragazzo di Palermo, tifoso del Toro, sposato con una donna ebrea, Rosa Levi: i due vissero a Torino fino a quando non furono denunciati e arrestati dai nazifascisti, riuscirono però a scappare e migrarono in America insieme alla loro figlia. Qui Nunzio Pupi D’Angieri ha studiato all’Istituto Sociale, la scuola dei gesuiti. Dopo aver conseguito il diploma di terza media proseguì gli studi in Svizzera, al collegio Rosenberg. Poi il ritorno in America, per studiare alla Boston University dove divenne avvocato: “Da giovane ho lavorato presso lo studio prestigioso dell’avvocato George Pavia a New York”.
L’incontro con Arafat
“Io sono stato il consigliere e mediatore di Arafat per 22 anni, siamo arrivati a vincere il premio Nobel per la Pace. Non è facile essere un buon mediatore”, spiega ai microfoni di TAG24 ricordando con piacere quel periodo al fianco dello statista israeliano ““Io andai dal Papa nel 2002 con urgenza perché Arafat voleva andare a parlarci, lui le disse che era l’ultima volta che si vedevano. Lui era convinto di morire per mano di Sharon e così è stato”.
La guerra Russia-Ucraina e il paragone tra Zelensky e Chiara Ferragni
“Ci vorrebbe un buon mediatore ucraino e russo, solamente mettendosi al tavolo può esserci una via di scampo“, sottolinea Pupi D’Angeri a proposito del conflitto internazionale sottolineando poi come il presidente ucraino sia la più grande minaccia alla stabilità mondiale “Credo che la situazione è molto pericoloso. Zelensky crede molto nelle cose che gli dicono e non si avverano, gli dicono dei missili e non arrivano. Lui non è un politico, lui è il Ferragni della politica”, scherza. Poi sottolinea “Ha capito che il 70% degli italiani non vogliono la guerra. Lei non è seccato dal gas che costa di più? Per quale motivo? Io sono contro il dare ulteriori armi”.
Macron non è un buon mediatore, Meloni vada a Mosca
Pupi D’Angeri sottolinea come il mediatore migliore a livello internazionale sia sempre stato l’Italia e come Giorgia Meloni debba prendere in mano la situazione “Macron è una bravissima persona, ma da fare il mediatore ce ne vuole. L’Italia è sempre stato un grandissimo mediatore, basti pensare al caso Sigonella con Bettino Craxi. Berlusconi nonostante si possa pensare che sia rincojonito è l’unico che ha detto, insieme a Kissinger, di smettere di fare la guerra perché nessuno vuole più farla veramente solo Zelensky”, poi l’invito alla premier Italiana “Meloni sarebbe la miglior mediatrice che c’è in Europa. Senza ombra di dubbio se andasse a Mosca cambierebbe qualcosa, a Kiev sono andati cani e porci. Se andiamo a Kiev non cambierà mai niente”. Sull’operato del Ministro degli Esteri Tajani esprime parere positivo: “Tajani ha un’ottima immagine, è molto rispettato come persone. Lui e la Meloni sono delle garanzie per l’Italia a differenza del Partito Democratico che non è da rifondare, non bisognerebbe più parlarne. Il PD lo aveva fatto Piero Fassino, lui sapeva bene cosa fare ed era mio compagno di scuola”.
Il reddito di cittadinanza
“Il reddito di cittadinanza deve essere un reddito per i poveri che non possono lavorare, bisogna dare delle opportunità al mondo e ai giovani“, spiega a proposito del tanto discusso Reddito di Cittadinanza che il governo Meloni ha deciso di rimuovere, poi riprende le parole di Silvio Berlusconi “Penso che lui lo abbia detto ben chiaro. Stare sulla sedia senza fare nulla non serve, un mio amico non riesce a trovare camerieri, le azioni economiche del governo sono la strada giusta”.
La questione del Torino e l’ipotesi di investire nel calcio in Italia
“Il Torino si è concluso con un nulla di fatto perché Cairo non vende“, ha spiegato Pupi D’Angeri che aveva espresso la volontà di rivelare il club granata investendo nel progetto del nuovo stadio “Ho parlato anche con il sindaco. Io sono juventino, a me interessava costruire lo stadio e vedere i soldi. Radovan Vitek aveva tutte le finanze per farlo a Roma ad esempio e non glielo hanno fatto fare Io avevo scelto il Torino perché lì si può andare allo stadio con la bicicletta. Non ho mai preso in considerazione lo stadio della Roma. A San Siro lo vorrebbero fare in tanti, troppa concorrenza”. Sulla sua Juventus poi spiega “Non è stata una situazione corretta la penalizzazione. Conosco molto bene John Elkann ed è un imprenditore straordinario. Non sono molto attento alla situazione delle plusvalenze, ma conoscendo la famiglia Agnelli non credo abbiano commesso illeciti”.