Libertà di informazione concorso ODG, in collaborazione col Ministero dell’Istruzione, sono chiamate a partecipare tutte le scuole d’Italia – c’è tempo fino al 31 marzo – basta che gli studenti consegnino un tema, scritto, o un elaborato in formato multimediale. L’obiettivo dell’iniziativa è il modo più efficace per contrastare la disinformazione, il linguaggio d’odio, le fake news, rendendo i giovani consapevoli dell’importanza della buona e corretta informazione. Ne abbiamo parlato ad Open Day, con Elena Golino, consigliera dell’ODG. “L’Ordine che riunisce giornalisti professionisti e pubblicisti di tutta Italia, è da tempo orientato versi i giovani, l’istruzione, le scuole: riteniamo che una corretta crescita sul tema dell’informazione possa essere fondamentale. E’ partito un bando, un concorso, rivolto a tutti gli studenti e studentesse del Paese invitati a partecipare – ha spiegato Golino a Radio Cusano Campus – la richiesta è di svolgere un tema sulla libertà di informazione nel processo di crescita dei giovani, l’elaborato può essere composto con carta e penna o realizzato creando prodotti multimediali, clip video o audio, da mandare al ministero” .
Libertà di informazione concorso ODG e aumento della circolazione delle notizie in internet, croce o delizia?
Libertà di informazione concorso ODG e aumento della circolazione delle notizie in internet, croce o delizia? Entrambe. In internet leggiamo notizie prima che sui giornali, sia cartacei che online, questo è il lato positivo e, allo stesso tempo, negativo del web: possiamo leggere in tempo reale di un terremoto, coi commenti degli utenti virtuali, ma nella ricerca delle notizie è importante e necessario che i giovani sappiano riconoscere le fonti e distinguerle. L’obiettivo è di fornire loro una bussola che li orienti nella raccolta delle informazioni. “Una volta le notizie erano unicamente prodotte da colleghi qualificati, venivano riportate unicamente sui giornali, oggi il web ci porta ad accettare tutto in maniera indiscriminata, senza riflettere sui produttori o su chi scrive, o se i contenuti divulgati sono corretti. L’Ordine dei Giornalisti quest’anno compie 60 anni, è arrivato ad un compleanno importante, e anche per questo vuole avere un ruolo nel processo di rieducazione in atto – ha sottolineato Golino – i giornalisti sono un’altra cosa, sanno cosa dicono: bisogna far sapere al compagno di banco in quali pericoli può cadere”.
Come cambia la professione di giornalista ai tempi delle notizie false?
Il cambiamento chiama cambiamento: se è vero che siamo tutti produttori di notizie, e la rete è sia produttore che contenitore di informazioni, è anche vero che la professione giornalistica assume un volto nuovo. “Se n’è parlato durante il congresso indetto dalla Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI). I giornali cartacei e quelli online hanno perso abbonati, c’è un calo del 10% delle copie vendute, è calata anche la pubblicità – ha sottolineato Elena Golino – non ci sono più posti di lavoro, né opportunità valide per i ragazzi, le redazioni si stanno depauperando. La diminuzione di lettori coincide con la diminuzione dell’immagine del giornalista: si lavora di corsa, si cerca la notizia a tutti i costi alle volte degenerando nel gossip estremo, si spettacolarizza per attirare l’attenzione. Se è vero che oggi siamo tutti portatori di notizie chiediamoci chi è il giornalista e chi invece è solo un semplice produttore di contenuti. Il rispetto delle regole deontologiche, della privacy, e il controllo delle fonti fa la differenza”. La rete, rendendo gli utenti tutti produttori di contenuti, e trasformatasi nel primo luogo di trasmissione di informazioni ha stravolto le regole, intangibili, di un mestiere che si adegua a fatica a dinamiche nuove, confusionarie, e completamente fuori controllo.