Si torna a parlare del delitto di Bolzano. Stando a quanto si legge nelle motivazioni pubblicate dalla Corte d’Assise, Benno Neumair, quando uccise entrambi i genitori, ha agito in piena capacità di intendere e di volere. Ricordiamo che il 31enne bolzanino è stato condannato all’ergastolo il 19 novembre per aver ucciso i suoi genitori.
Il delitto di Bolzano
Benno ha ucciso dapprima papà Peter e poi, quasi in una sorta di agguato, mamma Laura. Il delitto si sarebbe consumato tra le ore 16 e le 20 del 4 gennaio 2021 all’interno della villetta al civico 22 di via Castel Roncolo, a Bolzano. Successivamente, il ragazzo ha caricato a bordo dell’auto di famiglia i corpi senza vita dei genitori per poi disfarsene nell’Adige.
Dopo la scomparsa della coppia, gli inquirenti hanno indirizzato i loro sospetti sul figlio. All’inizio, Benno dichiarava di essere estraneo ai fatti. Ma dopo alcuni accertamenti, l’11 febbraio (dopo il ritrovamento del corpo della madre) quello che era diventato il maggiore sospettato crollò e confesso il delitto.
L’instabilità mentale di Benno
Benno soffriva di disturbi mentali. Nel luglio del 2020, quando si trovava in Germania, Benno fu ricoverato in psichiatria per una crisi, pare di radice paranoide, molto forte. Secondo i racconti di alcuni testimoni, i genitori erano molto preoccupati per il suo stato mentale. Nei messaggi vocali spediti ad un amica, la madre del 30enne diceva:
Ho paura di quella bestia.
E raccontava di aver nascosto tutti i coltelli.
Le motivazioni della condanna
La Corte, quanto al primo omicidio, quello del padre Peter Neumair, si è discostata dagli esiti della perizia, affermando la piena capacità di intendere e di volere. Quanto al secondo omicidio, ossia quello della madre Laura Perselli, la Corte ha invece condiviso le conclusioni peritali che indicavano una piena capacità dell’imputato. Il disturbo di personalità, secondo i giudici, non avrebbe quindi inciso sulla capacità di intendere e di volere.