L’affondamento del Titanic rappresenta una delle più grandi tragedie della storia, oggi ciò che ne rimane è il relitto in fondo le gelide acque dell’Atlantico. Per diversi anni la ricerca dele sue rovine è stata difficile da compiere, localizzarlo dunque non è stato semplice in quanto la posizione segnalata non è stata precisa nel punto in cui la nave è affondata. I primi che tentarono di riuscire nell’impresa ma senza alcun risultato furono D. Michael Harris e Jack Grimm, solo grazie alla tecnica di Robert Ballard che consistette nell’utilizzo di un sottomarino dotato di sonde e telecamere che trasmettevano scatti di immagini fu individuata la prima caldaia appartenente al Titanic, a cui seguì poi la parte principale. Successivamente a partire dal 1087 furono numerose le immersioni organizzate per il recupero di quanto più oggetti. Grazie alle numerose visite, si è potuto ricostruire il processo di inabissamento e durante questo, le cause dello spezzamento in due della nave.

I due Titanic

Nella notte tra il 14 e il 15 aprile del 1912, mentre il Titanic si inabissava in seguito ad un rovinoso scontro con un iceberg portando con sé in fondo al mare più di mille passeggieri inermi, forse in qualche altra parte del mondo qualcuno sapeva e volutamente non faceva nulla per evitare la tragedia. Anzi, forse tutto quanto era stato preordinato; forse quella nave che colava a picco non era il Titanic! Quello che è certo è che la compagnia di navigazione la White Star, armatrice del Titanic, aveva già problemi finanziari e aveva stipulato per la navigazione del gigante un’assicurazione esorbitante; il Titanic aveva una nave gemella, L’Olympic, che aveva già avuto numerosi incidenti ed era stata ferma in cantiera per lavori di manutenzione proprio nel periodo precedente la partenza del Titanic. Stranamente, anche gli uffici e l’equipaggio presente su quest’ultima, al momento della tragedia era gli stessi dell’Olympic. Ancora più strano, le indagini anglo americane successive all’incidente vennero presto archiviate e tutti i relativi documenti distrutti. Seguendo le tracce di numerosissimi indizi e sospetti e anni di ricerca, sembrerebbe giungere alla conclusione sconvolgente che la White Star avesse organizzato l’incidente per incassare il premio dell’assicurazione.

Graziana Caldarella