Chi è Fabrizio Lorieri? E’ un ex portiere, attualmente fa parte dello staff tecnico dello Spezia Calcio, fino a qualche giorni fa prima dell’esonero di Luca Gotti è stato il suo vice.
Dunque a Fabrizio Lorieri è toccato il compito di tenere saldo un gruppo che finora in campionato ha ottenuto solo 19 punti e che occupa momentaneamente il quart’ultimo posto della classifica e nell’attesa che firmi il nuovo tecnico, (Leonardo Semplici non farà in tempo per questa domenica a sedere sulla panchina dello Spezia) per la seconda volta in questa stagione, come già accaduto nella sfida interna col Napoli, siederà sulla panchina.
Ma chi è Fabrizio Lorieri? Andiamo a conoscerlo meglio, facendo un tuffo (come lui faceva un temo fra i pali) nel passato e ripercorrendone la carriera e non solo.
Chi è Fabrizio Lorieri? Il trascorso alle giovanili dell’Inter
Attualmente lavora nello staff tecnico dello Spezia, ma Fabrizio Lorieri, nato a Massa l’11 Febbraio del 1964, prima di diventare un allenatore di calcio è stato uno dei portieri nonché uno dei protagonisti che ha vissuto la notorietà fra gli anni 80 e 90 quando il calcio italiano era il più bello di tutti e contava più di tutti oltre ad essere un modello da seguire per tutti gli altri campionati esteri.
CARRIERA DA GIOCATORE
E’ cresciuto nelle giovanili dell’Inter, dove si è imposto come uno dei prospetti più interessanti del calcio giovanile dell’epoca, ebbe inizio la sua storia calcistica nella terza serie, prima con la Sangiovannese in C2 e poi con la squadra del prato con la quale vinse il campionato e conquistò la C1. Tornò a Milano dove però c’era già un giovane emergente che di lì a poco sarebbe diventato il numero dei neroazzurri, Walter Zenga.
Chiuso dal talento del giovane meneghino, Fabrizio Lorieri fu costretto ad andarsene a Piacenza, in C1. Nel 1986, difese i pali con la maglia del Torino per tre stagioni fino al 1989. Dopo la retrocessione dei granata passò a giocare tra le fila dell’Ascoli e con i bianconeri marchigiani disputò 4 campionati di cui 2 di serie A e due di serie B.
Nel 1993 si trasferì a Roma per giocare coi capitolini che sborsarono per averlo 4 miliardi delle vecchie lire, del resto prometteva a pure tanto in quel periodo. Deluse però le aspettative con la maglia giallorossa, tant’è che nel 1995 dopo due anni se ne andò al Lecce, dove ritrovò gli stimoli per tornare a giocare ad alti livelli. Con i pugliesi infatti dalla C1 riuscì a conquistare due promozioni consecutive che lo riportarono a fare presenze in seri A.
Dopo l’esperienza salentina, concluse la sua carriera giocando tra i campi di serie B e serie C. Prima con Salernitana e Genoa, nella serie cadetta e poi con Spezia in C1 e Cuoiopelli Cappiano Romaiano in C2. Quest’ultima compagine rappresentò la sua ultima esperienza da calciatore. Era l’anno 2004.
CARRIERA DA ALLENATORE
Fabrizio Lorieri, subito dopo il ritiro dal calcio giocato, entrò nello staff di Gigi Cagni al Catanzaro in veste di preparatore dei portieri, seguì il tecnico anche all’Empoli e al Parma, ricoprendo anche il ruolo di allenatore in seconda. Successivamente si legò per tre anni, dal 2010 al 2013 al Lecce (sempre in veste di preparatore dei portieri).
Nel 2013 passò al Sassuolo neo promosso in serie A a completare come preparatore dei portieri lo staff tecnico di Eusebio Di Francesco. A Sassuolo rimase fino al 2019 prima di trasferirsi alla Sampdoria e lì rimase fino al 2022.
Dal 2022 è alle dipendenze dello Spezia calcio come vice allenatore.
Caratteristiche tecniche
Fabrizio Lorieri sin dai primi istanti iniziò a far parlare di sé non solo grazie al costante rendimento soprattutto, ma anche per uno stile tra i pali che lo distingueva dagli altri colleghi.
Era dotato di un eccezionale esplosività che lo rendeva capace di catturare la scena con degli interventi acrobatici e con respinte spesso al limite dell’impossibile. Dinamico nelle uscite e negli anticipi sui calci da fermo, uno che non aveva paura di andare a contrasto con i giocatori avversari, sfacciato sotto questo aspetto.
Fabrizio Lorieri e l’album Panini
Il suo stile unico ed inconfondibile al tempo, gli valse un riconoscimento che soli i grandi calciatori ebbero modo di ricevere: la copertina del famoso album di figurine di tutti i tempi, ovvero dell’album panini. Era la stagione calcistica 1992/1993, anno in cui militò in serie A con la maglia dell’Ascoli venne riproposta la sua immagine in una spettacolare uscita volante.