Scandalo Barcellona. Si allarga la storia dei pagamenti del club catalano al vicepresidente del comitato tecnico degli arbitri spagnoli José María Enríquez Negreira. Se in un primo momento sembrava circoscritto al triennio 2016-2018, la testata iberica ‘El Mundo’ pubblica delle carte in cui viene mostrato che la società blaugrana ha versato ben 6.659.488 euro, al netto dell’IVA, dal 2001 alla società DASNIL 95 SL, di cui Negreira era socio. Se a livello sportivo non dovrebbero esserci conseguenze a causa della prescrizione, la sensazione è che col passare dei giorni possano emergere nuove informazioni che sicuramente provocheranno un danno di immagine al club di Joan Laporta e potrebbero portare ad un terremoto nella classe arbitrale.
Scandalo Barcellona. Il report dei versamenti
Si parte quindi dal 2001/02 con il versamento di 135.288 euro con la cifra che si alza fino a 139.535 per la stagione 2002/03. Con l’arrivo alla presidenza di Joan Laporta, anno 2003, i compensi per Negreira aumentano considerevolmente e passano dai 145.758 euro del 2003/04 ai 573.398 del 2009/10. Rapporti che rimangono invariati anche quando cambiano i vertici del club catalano con la nomina a Presidente di Sandro Rosell, che resta in carica fino al 2014. Poi è il turno di Josep Maria Bartomeu, che, come rivelato sempre da El Mundo, ha versato a Negreira ben 1,6 milioni di euro per presunte consulenze in due anni.
Nel documento Negreira fa pressione al Barcellona per riprendere i pagamenti nei suoi confronti con la minaccia di denunciare il loro rapporto: “Se non c’è accordo, tutte le irregolarità verranno fuori. Non credo che un altro scandalo favorirà il club” dice Negreira a Bartomeu. Le due parti, dunque, ammettono implicitamente che i rapporti fino a quel momento intrattenuti non erano semplici consulenze arbitrali.
Il 18 gennaio 2021, l’Agenzia delle Entrate iberica ha richiesto al Barcellona la documentazione a supporto dei pagamenti al vicepresidente del comitato tecnico degli arbitri. A febbraio il club di Josep Maria Bartomeu ha messo a disposizione del Tesoro un pacchetto di 33 fatture. Il procedimento, prorogato lo scorso ottobre 2022, è stato aperto a seguito ad una denuncia presentata da un privato e tuttora in corso.
L’Agenzia delle Entrate sostiene nei verbali che ha preparato durante l’ispezione della società DASNIL 95 SL, di cui Negreira era socio, che “il Barcellona ha voluto assicurarsi” con i predetti pagamenti “che non fossero prese decisioni arbitrali contro di essa, cioè che tutto fosse neutrale“.
La posizione della Liga Spagnola
È intervenuto sulla questione il Presidente della Liga Spagnola, Javier Tebas, attraverso un messaggio video sui canali ufficiali dell’istituzione calcistica spiegano la loro posizione: “Rispetteremo le indagini che la Procura ha avviato, qualora arriverà la denuncia noi ci dovremo presentare al processo penale. Sul piano sportivo invece non esiste la possibilità di andare a giudizio visto che siamo nel 2023 e questa storia si è conclusa nel 2018. Essendo trascorsi cinque anni è tutto caduto in prescrizione visto che in Spagna il tempo massimo per andare ad un processo sportivo per questi affari è tre anni”.
L’indagine a livello penale è quindi in corso: “Ora la Procura sta indagando sui fatti accaduti e, se ci può essere un possibile reato di corruzione tra privati e in campo sportivo. Vediamo come finisce questa indagine”, ha spiegato Tebas. Intanto si sta muovendo ha chiesto udienza ai membri del comitato arbitrale del campionato nazionale spagnolo per far luce ed evitare che si possa ripetere una storia simile: “Se il signor Negreira ha avuto interferenze o è intervenuto in qualsiasi designazione. Quale sarà la conclusione, sia esteticamente che eticamente queste cose non possono accadere nel calcio spagnolo”, ha concluso Tebas.