La Lazio di Sarri batte il Cluj 1-0 nonostante l’inferiorità numerica e si aggiudica il primo round dei sedicesimi di finale di Conference League. Un buon passo per i biancocelesti che, tra promossi e bocciati, cercano un riscatto nella coppa che l’anno scorso vinse la Roma di José Mourinho. Maurizio Sarri, al termine della partita, dice la sua sulla possibilità di raggiungere l’ultimo atto della competizione europea e sul portarsi a casa un possibile titolo al termine della stagione.

L’allenatore dei biancocelesti, interpellato da Tommaso Franchi per Tag24, ha risposto sul tema “possibile vittoria finale”. Il paragone con il Chelsea diventa inevitabile, anche alla luce del successo del mister qualche anno fa con i Blues quando, al suo servizio, c’era anche Pedro, attuale giocatore della Lazio:

“Ho vinto l’Europa League con il Chelsea, il Chelsea in Europa League era un’arma illegale. Potevo cambiare 10/11 giocatori. I problemi che abbiamo qui al Chelsea erano molto più attenuati. A volte mi sembra di averli cambiati anche tutti e undici, diventa quindi un piacere fare tutte le competizioni con una rosa così ampia e di qualità. In quella stagione abbiamo fatto 65 gare ufficiali, qui la realtà è diversa e c’è sempre il rischio di lasciare qualcosa. Mancano 63 ore all’inizio della prossima gara e questa sera abbiamo speso tanto avendo giocato con un uomo in meno”.

Maurizio Sarri

Lazio, Sarri: “Pellegrini? Non ho mai fatto giocare chi è stato acquistato il 31 gennaio”

Interpellato sempre dalla nostra testata su Luca Pellegrini il mister non ha fatto giri di parole:

“Si sta inserendo. Giocando così spesso non hai tempo di fare allenamenti di reparto, noi cerchiamo di farli dopo la partita ritagliandoci del tempo apposta per lui. I ragazzi erano in ritiro e hanno lavorato per venti giorni, lui fa lo stesso lavoro per venti minuti, sta facendo comunque un gran lavoro, mi sembra abbastanza vispo. Anche lo staff lo sta aiutando molto con video del lavoro fatto in estate e in stagione sopratutto per quanto riguarda la linea difensiva. Lo avrei messo dentro ma era diventata una partita difficile dove c’era più da andare a contrasto che giocare a calcio. Fisicamente sta crescendo, a lui ho detto che un difensore che mi hanno preso il 31 gennaio non ce l’ho mai fatta a farlo giocare, dipenderà anche da lui”.