La candidatura di Roma per ospitare Expo 2030 ha da oggi un interlocutore privilegiato: si tratta di Roberta Metsola, la presidente del Parlamento Europeo, che questa mattina ha incontrato per le strade della capitale il sindaco capitolino Roberto Gualtieri.

Ai cronisti che hanno intercettato i due nelle strade del centro, Gualtieri ha informato i presenti “di aver scritto a Bruxelles per organizzare un evento di presentazione della candidatura di Roma direttamente nelle sedi dell’Ue. La risposta a tale richiesta viene definita “amichevole”, ma spunta anche un possibile scenario alternativo: quello di suddividere l’Esposizione Universale in due luoghi diversi, e se ciò dovesse accadere sarebbe un inedito assoluto.

L’idea di una partnership con Odessa è piaciuta molto

Il riferimento è alla città ucraina che contende l’interesse alla manifestazione, ma che oggi ha certamente altre preoccupazioni da affrontare.

Candidatura Roma Expo 2030, la Ryder Cup di golf prima vetrina

Bisognerà abituarsi a vedere una spinta e una partecipazione sempre maggiore, come fu per Milano nel 2015. Ecco perché la candidatura di Roma a ospitare Expo 2030 sarà tema centrale nel dibattito politico e sociale, anche perché nessun Paese è finora riuscito a organizzare l’evento più prestigioso al mondo in una finestra temporale così breve.

Anche durante il Festival di Sanremo, megafono per eccellenza degli argomenti di attualità, Amadeus e la Rai hanno dedicato uno spazio televisivo per ricordare questa prestigiosa rincorsa verso il traguardo con un “In bocca al lupo, Roma“, a cui si unisce il tifo di 55 milioni di italiani.

Oltre al sindaco Roberto Gualtieri è in prima linea nella stesura e presentazione della candidatura anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. L’occasione è la tappa italiana della Ryder Cup, la più importante competizione di golf, che farà scalo proprio a Roma. Giustamente il titolare della Farnesina fa leva sulla capacità attrattiva della capitale, “che dimostra di essere in grado di organizzare grandi eventi straordinari“. Sarà una vetrina specialmente in quei mercati dove mazza e pallina “tirano” molto, a cominciare dalle nazioni anglosassoni. In un certo senso, Roma ci riprova dopo la mancata candidatura alle Olimpiadi 2024, che si terranno la prossima estate a Parigi.

La stessa premier Giorgia Meloni ha definito “priorità del governo” mettere a disposizione tutti gli strumenti utili per fare in modo che la candidatura torni in Italia 15 anni dopo l’assegnazione di Milano: il segretario generale del Bureau International des Expositions (BIE, l’organo giudicante) Dimitri Kerkentzes è atterrato a Roma lo scorso 25 gennaio, dopo che il duo Tajani-Gualtieri si era recato presso gli uffici del BIE a Parigi a fine novembre.

Altra figura chiave nel ruolo di promotore dell’evento è quella dell’ambasciatore Giampiero Massolo, il quale ha presentato il progetto questa settimana in Uruguay.

Oltre a Odessa, il terzo avversario è probabilmente più ostico ed è rappresentato dall’Arabia Saudita. E’ innegabile che i Paesi della Penisola stiano cercando di far conoscere al mondo la propria attrattività, ed è esattamente ciò che intendono fare anche a Riyad. Lo slogan del progetto è di sfruttare la rassegna internazionale “come un investimento nel futuro dei nostri cittadini, residenti e visitatori”. Parole di Fahd Al-Rasheed, capo della Commissione reale per Expo 2030. Completa il quadro delle pretendenti la Corea del Sud, in rappresentanza del continente asiatico.